Dacia Maraini
Tra le voci letterarie italiane più autorevoli, Dacia Maraini: grande autrice di acclamati romanzi, oltre che di poesie, racconti, sceneggiature. Figlia di uno scrittore ed etnologo toscano e di una principessa siciliana, fa parte di quella che viene definita generazione degli anni trenta, della quale fanno parte alcuni tra i massimi esponenti della letteratura italiana.
Da piccola visse in Giappone, dove fu internata nel 1943 con la famiglia in un campo di concentramento, durante la guerra. Dopo aver vissuto anni drammatici di fame e terrore, finalmente nel 1946 i cancelli della prigione si aprirono rendendo possibile il rientro in Italia, a Bagheria, nella dimora dei nonni materni. Furono questi anni preziosi per il bagaglio di Dacia, che diede inizio alla sua attività di scrittrice a Roma, dove si trasferì dopo i diciotto anni. Il suo romanzo d’esordio, La vacanza, risale al 1962 e fu subito un successo, il primo di una fortunata serie. Il primo riconoscimento ufficiale arrivò con Isolina del 1985, vincitore del premio Fregene. Da alcuni dei suoi libri sono stati ideati film, come nel caso di Memorie di una ladra, da cui fu tratto Teresa la ladra di Carlo di Palma e La lunga vita di Marianna Ucrìa, vincitore del Premio Campiello e Libro dell’anno nel 1990, al quale si ispira il film Marianna Ucrìa di Roberto Faenza.
Oltre ai romanzi, notevole è la sua produzione di poesie, saggi, racconti per l’infanzia, partiture teatrali, racconti; è proprio con la celebre raccolta Buio del 1999 che le fu assegnato l’ambito Premio Strega.
Si interessa al cinema non solo come autrice di soggetti e sceneggiature, ma anche come regista, nel caso de L’amore coniugale del 1970, da lei stessa sceneggiato, da un libro di Alberto Moravia. Nel 1974 collaborò con Pier Paolo Pasolini alla sceneggiatura de Il fiore delle mille e una notte, premiato al Festival di Cannes.
Tra la sua lunghissima bibliografia ricordiamo alcuni tra i suoi romanzi più intensi e toccanti, come Bagheria del 1993 e La nave per Kobe del 2001, dove l’autrice si avventura coraggiosamente nel racconto degli anni più struggenti e drammatici della sua infanzia e giovinezza, con il suo tratto distintivo fatto di grande potenza espressiva e intensa sensibilità, e la sua capacità di raccontare le controversie umane, mettendole a nudo. Molti dei suoi lavori sono diventati autentici best sellers, con alti e duraturi piazzamenti nelle classifiche di vendite. Crede molto nei diritti degli animali, dalla parte dei quali si è sempre ufficialmente schierata.
Molti sono i premi che le sono stati conferiti, oltre a quelli già citati ricordiamo il Premio Alabarda d’Oro per la Letteratura, il Premio Leopardiano la Ginestra, e alcune lauree honoris causa assegnatele dagli atenei di Foggia e de L’Aquila. Anche la Repubblica Italiana l’ha insignita della prestigiosa onorificenza di Cavaliere di Gran Croce al Merito.