Giovanni Floris
Giornalista, saggista e scrittore, è il conduttore di diMartedì, su la7. Sposato e con due figli, si è laureato in Scienze politiche alla Luiss di Roma ed ha collaborato con diverse riviste e giornali, tra cui l’Espresso, l’Avanti!, Il Messaggero. Vincitore del concorso d’accesso, frequenta la Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia.
Superata la prova di idoneità professionale, dopo un periodo di precariato in cui ha lavorato anche presso l’agenzia di stampa AGI, è stato assunto dal Giornale Radio Rai nel 1996, dove è stato redattore economico, inviato e conduttore. In particolare ha condotto i GR del mattino, Radio anch’io e Baobab, oltre a lavorare come inviato, occasione in cui ha seguito, in Indonesia, Giappone, Thailandia e Cina, la crisi delle Tigri Asiatiche; l’economia americana in USA, Cile, Argentina e Brasile; ed il processo di integrazione delle economie europee in Irlanda, Inghilterra, Svezia, Spagna, Belgio, Paesi Bassi, Lettonia e Ungheria.
Per il Giornale Radio seguì la nascita dell’Euro, i principali summit internazionali e l’intero sviluppo del movimento no-global, fino ai fatti del G8 di Genova che raccontò come inviato e come conduttore di Radio anch’io.
Si trovava a New York al momento degli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001. Dopo quell’esperienza, fu nominato corrispondente per la RAI dagli USA, con sede a New York, dove si trasferì.
Dopo un anno, nel 2002, divenne conduttore del nuovo talk-show di Rai 3 Ballarò, che lo ha portato alla notorietà. È autore di diversi saggi, tra cui Monopoli (Rizzoli 2005), Mal di Merito (Rizzoli 2007), La Fabbrica degli Ignoranti (Rizzoli 2008), Separati in patria (Rizzoli 2009)[1], Decapitati (Rizzoli 2011), Oggi è un altro giorno (Rizzoli 2013). Tre i romanzi: Il confine di bonetti e La prima regola degli Shardana (per Feltrinelli), Quella notte sono io (Rizzoli 2016).
Il 3 luglio 2014 Floris lascia la RAI per passare all’emittente LA7 dove conduce la trasmissione Dimartedì, il martedì sera in prima serata. Sempre a la7 cobnduce 19e40, Ottoemezzo, Artedì.