Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale
P.le Cristoforo Colombo, 1
70122 Bari
Tel:0805788511
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Web: www.adspmam.it
Inizialmente, non si presentava come una mission facile quella di integrare ben 5 porti, con le loro caratteristiche e specificità strutturali e identitarie in un unico Ente, ma a circa un anno dal varo del nuovo soggetto giuridico che governa i porti dell’Adriatico meridionale, risulta evidente che il sistema sta già funzionando, dando dei frutti che vanno anche oltre le più rosee aspettative. Bari, Brindisi, Barletta, Manfredonia e Monopoli, attraverso il sistema voluto dalla Legge di Riforma delle Autorità portuali, hanno acquistato la forza di un’unica offerta, conservando il loro carico di specificità strutturali, geografiche e culturali. Le connotazioni tecniche dei porti del sistema dell’Adriatico meridionale e un’attenta opera di infrastrutturazione predisposta dall’Autorità di sistema, rendono i nostri porti infrastrutture peculiari e funzionali al servizio dei nuovi e crescenti traffici trans europei. Un’efficiente rete intermodale che ha consentito la nascita e la crescita di un segmento di traffico che sta producendo risultati eccellenti, con innegabili ricadute su tutto il territorio: la crociera. Bari come Brindisi svolgono la funzione di home-ports grazie anche a un terminal crociere perfettamente equipaggiato e situato proprio nel cuore della città. Sfruttando la centralità della posizione geografica, abbiamo inserito anche altri due porti del sistema nella rete crocieristica internazionale: Monopoli e Manfredonia. Il segmento crocieristico non è l’unico settore su cui il sistema dell’Adriatico meridionale punta. Il Porto di Bari ed il Porto di Brindisi, poi, hanno sviluppato un forte specializzazione nei collegamenti ferries ro-ro e ro-pax nel segmento delle Autostrade del mare sulla direttrice nord-sud che collega l’Alto Adriatico alla Sicilia e lungo la direttrice est-ovest che collega il Tirreno (e quindi la Spagna) con lo Ionio e l’Egeo (e quindi Grecia e Turchia). Entrambi i porti inoltre costituiscono i principali scali di riferimento per i collegamenti ro-pax con l’Albania, grazie alle linee con Durazzo e Valona, oltre che con la Grecia e le sue isole dello Ionio soprattutto nel periodo estivo a supporto dei flussi turistici transfrontalieri. Il Porto di Brindisi, inoltre, ha un ruolo molto importante a supporto delle attività industriali e di produzione energetica del Salento mentre quello di Bari è il principale scalo di granaglie del sud Italia. I porti di Manfredonia, Barletta e Monopoli sono specializzati in rinfuse liquide, solide ed impiantistica.
Significativa è l’integrazione terrestre dei porti pugliesi con la rete ferroviaria che consente di intercettare traffici sulla lunga percorrenza soprattutto lungo la dorsale autostradale adriatica. Nel Porto di Brindisi è stato attivato un fascio di binari a servizio del Terminal di Costa Morena che potrà consentire l’intermodalità diretta mare-ferro nell’unico terminal ferroviario-marittimo della Puglia adriatica. Una forte spinta allo sviluppo del territorio e delle attività logistiche connesse al sistema portuale pugliese sarà dato dalla prossima attivazione delle Zone Economiche Speciali. Il Governo italiano, nel disciplinare l’istituto della ZES, ha previsto che le imprese che opereranno nell’area potranno usufruire di agevolazioni quali procedure semplificate recanti accelerazioni dei termini procedimentali ed adempimenti semplificati; accesso alle infrastrutture esistenti e previste nel Piano di sviluppo strategico ed il credito d’imposta, nella misura stabilita, per investimenti volti all’acquisto di beni strumentali nuovi. Secondo la programmazione avviata dalla Regione Puglia la ZES del Basso Adriatico, che farà capo all’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, riguarderà aree portuali e retroportuali delle provincie di Bari, di Brindisi, di Manfredonia, oltre ad aree produttive collegate funzionalmente come quelle del Salento. Il futuro ci riserva nuove, difficili, ed eccitanti sfide, come l’implementazione della logistica, l’uso di nuove tecnologie, lo sviluppo delle ZES, l’apertura all’Europa di nuove inesplorate rotte verso i mercati dell’Asia e dell’Africa, attraverso i nostri “cancelli di ingresso”.