SNAM
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Raccontare la storia di Snam significa ripercorrere tappe fondamentali della storia energetica ed economica dell’Italia e dell’Europa.
Un’avventura lunga quasi 80 anni che affonda le sue radici nella fondazione della S.Na.M., la Società Nazionale Metanodotti, nata nel 1941 per portare il gas naturale alle imprese manifatturiere attive soprattutto nella Pianura Padana.
L’epopea della metanizzazione dell’Italia parte nel 1944 con la scoperta del giacimento di Caviaga; i primi metanodotti realizzati sono il Piacenza-Milano e il Piacenza-Parma, entrambi posati lungo la via Emilia. Nel 1948 Snam conta già oltre 250 km di rete in esercizio. Parallelamente ha inizio una vera e propria “corsa al gas” a seguito della scoperta del giacimento di Cortemaggiore (1949).
Enrico Mattei assume la presidenza di Snam, che manterrà fino all’anno della sua morte (nel 1962), e nel frattempo i gasdotti iniziano a dare vita a una fitta rete di connessioni che lega città, villaggi e industrie ponendo le basi per il “miracolo economico italiano”. I metanodotti si estendono rapidamente arrivando nel 1960 a 4.600 km di lunghezza.
Grazie alla capillarità delle tubazioni, il metano arriva nelle case per gli impieghi domestici, dalla cucina al riscaldamento, senza necessità di ricorrere a serbatoi e pagando solo il consumo effettivo. Con il metano si sviluppano i grandi forni a gas per produrre il pane, simbolo del benessere ritrovato di un Paese che si rianima dopo la guerra. La metanizzazione dell’Italia si accompagna alla creazione di una nuova classe di professionisti, operai e ingegneri, che sviluppano nuovi mestieri e nuove competenze.
Nel corso dei decenni, la realizzazione di infrastrutture strategiche rende l’Italia un importante crocevia nel mercato del gas. Snam diventa pioniera in Europa nella firma di contratti di importazione strategici con Libia, URSS, Olanda, Algeria e Norvegia, veicolando il gas attraverso grandi metanodotti e navi metaniere.
La storia più recente di Snam prende le mosse dalla liberalizzazione del mercato del gas derivante dal decreto Letta, che dispone la separazione societaria delle attività di trasporto e dispacciamento da tutte le altre, come approvvigionamento e vendita. Nel 2001 Snam approda alla Borsa di Milano, diventando una delle aziende a maggiore capitalizzazione di Piazza Affari. Nel 2012 la Presidenza del Consiglio dei Ministri vara il decreto che definisce modalità e termini della separazione di Snam da Eni.
La società intraprende un percorso di crescita internazionale che la porta ad acquisire, in rapida successione, quote significative in società di trasporto del gas europee, da Interconnector UK (gasdotto sottomarino che collega Gran Bretagna e Belgio) a TIGF (operatore attivo nel trasporto e nello stoccaggio di gas nel Sud Ovest della Francia), per proseguire con TAG (infrastruttura che collega la Russia all’Italia attraverso l’Austria) e Gas Connect Austria. Nel dicembre 2015 Snam diventa uno dei principali azionisti del gasdotto TAP, che dal 2020 trasporterà in Italia il gas proveniente dall’Azerbaigian aprendo per tutta l’Europa il Corridoio meridionale del gas.
Oggi Snam è un’azienda moderna, solida e fortemente impegnata nella transizione energetica, attiva – oltre al core business tradizionale – nella mobilità sostenibile a gas naturale e biometano, nei gas rinnovabili (biometano e idrogeno) e nell’efficienza energetica.
Nel proprio piano strategico al 2023, Snam ha previsto 1,4 miliardi di euro di investimenti dedicati al programma SnamTec (Tomorrow’s Energy Company), finalizzato a dar vita all’azienda energetica del futuro, sempre più rinnovabile e interconnessa con i territori.
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