Wainer Vaccari
Artista
Wainer Vaccari è nato a Modena nel 1949, dove vive e lavora tutt’ora. I suoi esordi risalgono agli anni Settanta, proprio nella città emiliana: Vaccari espone infatti nella locale galleria La Sfera e negli spazi del gallerista modenese Emilio Mazzoli, per il quale realizza una personale nel 1983. Sono anni in cui la pittura di Vaccari, venuta meno l’iniziale influenza della Nuova Oggettività tedesca, inizia a misurarsi con l’arte manierista del Cinquecento italiano e con la figurazione visionaria dell’Ottocento nordico, aprendosi a nuovi contesti. Gli esiti di queste ricerche portano infatti Vaccari a estendere la sua attività espositiva al di fuori dei confini italiani, incontrando il favore di importanti istituzioni europee. Nei dieci anni successivi, le sue opere sono accolte da gallerie private, come la Susan Wyss di Zurigo, Jule Kewenig di Frechen-Bachem (Colonia) e la Thomas Levy di Amburgo, e musei, tra cui quello di Horsens, in Danimarca, il Kunsthal di Rotterdam, in Olanda e il Kunstverein di Monaco di Baviera. La fine degli anni Novanta è costellata da alcune personali che consolidano la presenza di Vaccari sulla scena artistica internazionale, come quella del 1997 alla Galerie Thomas di Monaco di Baviera e, nei due anni successivi, quelle alla Galerie Numaga di Neuchâtel (Svizzera) e alla Redfern Gallery di Londra. Il 2000 è, poi, un anno caratterizzato da un’intensa meditazione sul linguaggio pittorico che lo spinge a un profondo ripensamento della propria grammatica espressiva. I primi risultati di questa svolta stilistica sono presentati nelle mostre tenute alla Galleria Emilio Mazzoli di Modena (2001), alla Galleria Pack di Milano (2002), al Museum Moderner Kunst di Passau, in Austria (2003), al Kunsthaus di Amburgo (2005) e alla Galleria Bonelli di Mantova (2007). Nel 2008 partecipa alla Biennale di Pechino, mentre nel 2011 è tra gli artisti esposti al Padiglione Italia della Biennale di Venezia curato da Vittorio Sgarbi. Il 2012 vede la riflessione di Vaccari sulla pittura intrecciarsi con un’intensa attività di studio a carattere epistemologico che conduce l’artista a una nuova e originale messa a punto del proprio immaginario e del proprio stile. I risultati di questa elaborazione sono visibili nelle principali mostre di questi ultimi anni, caratterizzati, oltre che da importanti collettive da numerose personali in Italia e all’estero. Nel 2015 Vaccari espone nuovamente nella Levy Galerie di Amburgo, mentre nel 2017 ritorna a collaborare con Emilio Mazzoli con una mostra dal titolo “Visioni diverse” curata da Flavio Arensi, a cui fa seguito, l’anno successivo, un’altra personale nella sede di Berlino della galleria modenese. Del 2019 è invece “Stazioni”, una ricerca sul tema della speranza commissionata da Elisabetta Sgarbi e ospitata a Bormio nel contesto della manifestazione “Milanesiana”.