POLITOLOGI
Marta Dassu’
È stata una delle prime donne italiane ad occuparsi di politica estera. Dopo la laurea in Storia contemporanea all’Università di Firenze, ha lavorato al Centro studi di politica internazionale, di cui è diventata direttrice a trent’anni.
È stata poi Direttore generale di Aspen Institute Italia, ed è oggi Senior Advisor for Europe dell’Aspen Institute di Washington. All’attività nei think tanks ha alternato attività di governo.
È stata consigliera per la politica estera a Palazzo Chigi fra il 1998 e il 2001; ha guidato il Gruppo di riflessione strategica del Ministero degli Affari esteri nel 2006-2008; ed è infine diventata vice-ministra degli esteri dal 2011 al 2014.
Nel 2020 ha fatto parte del Gruppo di riflessione strategica sul futuro della NATO, incaricato da Bruxelles di individuare linee-guida per la riforma dell’Alleanza atlantica.
Dopo avere collaborato al Corriere della Sera e alla Stampa, oggi è editorialista di Repubblica sulle questioni internazionali. Dirige la rivista di Aspen Institute, Aspenia.
È vice-presidente del Centro Studi americani, fa parte del Direttivo dell’Istituto Affari Internazionali e del Board dello European Council for foreign relations.
È stata membro del Comitato scientifico di Confindustria e del Board di Leonardo; oggi siede nei Board di Falck Renewables, di Trevi Finanziaria e della Fondazione Enrico Mattei. Dopo avere pubblicato quattro libri sulla Cina e sull’evoluzione dell’Asia (fra cui “The reform decade in China”, Kegan Paul International 1992 e “Oriente in rosso. La Cina e la crisi asiatica”, Guerini 1999) , ha scritto “Mondo privato e altre storie” (Bollati Boringhieri, 2009), un memoir a cavallo fra politica estera e psicologia.
Ha poi pubblicato, con Edoardo Campanella, “Anglo Nostalgia: The politics of emotion in a fractured West” (Oxford University Press, 2019) e “L’età della nostalgia: l’emozione che divide l’Occidente”(Egea, Università Bocconi, 2020). Nel 2003 è stata insignita della Legion d’Honneur; nel 2014 ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana.
In una intervista del gennaio 2020 al Sole24 Ore, Marta Dassù anticipava che Joe Biden avrebbe mantenuto una linea di duro confronto con la Cina, spingendo l’Europa ad assumersi maggiori responsabilità nel campo della difesa e nel Mediterraneo; spiegava la sua passione per le connessioni fra politica estera e psicologia (gli Stati alla fine si comportano come le persone, ha scritto in “Mondo privato”), sottolineava l’importanza cruciale, per lo sviluppo complessivo dell’Italia, di valorizzare le donne e la loro partecipazione paritaria al mercato del lavoro. Questi rimangono i suoi temi principali di interesse e passione.
E senza vero interesse e vera passione, una carriera professionale riuscita è impensabile. Proprio come accade nello sport: secondo Marta Dassù, il suo training giovanile di tennista è stata una buona preparazione alla vita lavorativa.