POGGIPOLINI
Via Emilia Levane, 262 – 40068 San Lazzaro di Savena (Bo)
Tel. 051 6256090
www.poggipolini.it
Dal 1950, data di nascita della Poggipolini con il nonno Calisto, passando per il figlio Stefano ed il nipote Michele. Dalle piste di Formula 1 ai cieli, con viti e componenti su misura in titanio e leghe speciali d’acciaio per elicotteri e supercar che hanno trasformato una piccola officina meccanica bolognese, una PMI che conta oggi 85 dipendenti tra ingegneri, meccanici, amministrativi ed operatori altamente qualificati, in uno dei primi dieci player al mondo nel segmento della forgiatura a caldo di viteria hi-tech, alle spalle di colossi americani e francesi del settore con fatturati oltre i 2 miliardi di euro.
Una storia lunga settant’anni. Primi in Italia a produrre e a commercializzare viti in titanio, nel 1970 l’azienda guidata da Calisto inizia a produrre viti per moto da corsa, sollecitato dal figlio Stefano, pilota professionista di motocross. Le principali forniture erano all’epoca parti meccaniche complesse, speciali, tra cui le viti, in titanio e altre leghe leggere. Le prime viti venivano prodotte per la moto da corsa di Stefano ma, valutando il vantaggio di peso e resistenza rispetto all’acciaio, si decise di vendere ai team che correvano nel mondiale motocross e velocità. Nel 1975 arriva la Ducati Brembo e poi l’Aprilia. Nel 1984 la Poggipolini entra nella Formula 1, prima con Porsche e poi con Ferrari, collaborazione nata nel 1988, per debuttare nel 1996 nell’aeronautica anche se fino al 2009 produce il 90% del fatturato per la Formula 1. Nel 2008 il fatturato era di circa 11 milioni di euro, generato per il 90% nel settore F1 e per circa l’80% con il cliente Ferrari Gestione Sportiva (F1).
Nel 2010 l’anno della svolta e del cambiamento. Era intervenuta una forte crisi del settore, la congiuntura economica negativa nel mondo e la crisi arrivata con i nuovi regolamenti tecnici della F1 fecero crollare il fatturato del 50%. La produzione dell’epoca riguardava per il 95% il mercato italiano e il 5% quello europeo. Sempre nel 2010 erano 5 i clienti principali, tra cui Ferrari con 80% del mercato interno e Agusta Westland (oggi Leonardo Elicotteri) con il 5%. I regolamenti imponevano un budget cap, un utilizzo limitato dei motori e il divieto di test privati. La Poggipolini doveva necessariamente cambiare.
Il picco degli investimenti in ricerca e sviluppo è avvenuto nel 2019, con ben 6 di milioni di euro, pari al 40% del fatturato. Tutti questi investimenti si sono concentrati verso l’innovazione del processo produttivo, come la linea ad alta velocità per lo stampaggio a caldo di viti in titanio (brevettato), l’innovazione di prodotto, i contratti di ricerca e sviluppo (open innovation), brevetti, nuovi macchinari e impianti, IT e Digitalizzazione, certificazioni e qualifiche di processo e personale.
Da ultimo l’investimento del green-field da 20.000 mq di cui già costruita la prima parte (circa 3.000 mq) con il Centre of Excellence che accoglie le innovazioni di processo e di industrializzazione che guideranno l’importante futura crescita dell’azienda.
Nel 2021 in questa area è stato inaugurato lo “Speed Up Lab”, factory nella quale si svilupperanno progetti in open innovation.
L’innovazione di processo, High Speed Hot Forging con il marchio registrato SMART FASTENERS FACTORY, prevede una linea totalmente automatizzata per produrre viti in titanio in alta velocità, da 1 vite al minuto a 100 viti al minuto con la nuova esperienza, processo che permette di passare dagli elicotteri al settore degli aerei Commerciali (Boeing, AIRBUS, GE, Rolls Royce, etc) ma anche di portare le viti in titanio su auto premium, come Porsche 911, e non solo su auto da almeno 1 milione di euro, anche attraverso il finanziamento europeo SME INSTRUMENT PHASE 2, progetto comunitario vinto dalla Poggipolini e in cui la percentuale di aziende che hanno accesso è inferiore al 4%.
Tra la top ten dei clienti : LEONARDO (Leonardo Elicotteri), FERRARI (F1 + Auto), SAFRAN, MERCEDES GP (F1), BOEING, MCLAREN, LAMBORGHINI, MERCEDES AMG , DUCATI, BUGATTI.