Michele Placido
Tra i personaggi italiani più carismatici, acclamati e eclettici, il nome di Michele Placido spicca, identificando non solo un grande attore ma anche un regista e sceneggiatore. Ha sperimentato con successo vari generi cinematografici da entrambi i lati della macchina da presa, fino ad avere una filmografia vastissima e una carriera costellata di successi.
Classe 1946, la sua storia personale e professionale parte da Ascoli Satriano, nella provincia di Foggia. È ancora un ragazzino quando proprio nel suo paese natale inizia a recitare, mettendo in scena i dialoghi di Platone davanti ai suoi concittadini.
Studia recitazione all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica a Roma, e il suo debutto come attore è a teatro, nel 1970, in uno spettacolo di Luca Ronconi. L’esordio cinematografico arriva presto, nel 1973, e da subito inizia a lavorare con grandi registi: Monicelli, Comencini, Risi, Damiani; un susseguirsi di pellicole di genere diverso che Placido affronta con la versatilità che sempre lo contraddistingue. Tra i film di quel periodo ricordiamo Marcia trionfale di Marco Bellocchio, la cui interpretazione gli valse la Targa d’Oro ai David di Donatello ed Ernesto di Salvatore Sampieri, per il quale fu premiato a Berlino con l’Orso d’Oro come Miglior Attore.
Negli anni ’80 arriva il ruolo televisivo che dà alla sua fama una sferzata in avanti incredibile, ovvero quello del commissario Cattani nelle prime quattro serie della celebre serie La Piovra. Sempre nello stesso periodo è protagonista nella famosa pellicola Mery per sempre di Marco Risi.
Nel 1990 arriva anche il suo primo lavoro come regista, Pummarò, presentato al Festival di Cannes, che parla dello sfruttamento degli extracomunitari al lavoro nei campi. A questo film ne fanno seguito altri, in concomitanza con la sua sempre prolifica attività di attore cinematografico e televisivo. Lo ricordiamo alla regia di Romanzo Criminale del 2005, premiato col David di Donatello.
Tra i suoi moltissimi film come attore ne citiamo alcuni: Giovanni Falcone di Giuseppe Ferrara; La sconosciuta di Giuseppe Tornatore, Romanzo Popolare di Mario Monicelli, L’amore ritorna di Sergio Rubini, e ha spesso interpretato pellicole da lui stesso dirette.
Tematiche e problemi sociali catturano l’attenzione di Placido, sia come regista e autore che come produttore e attore. È il caso del suo ultimo film, 7 Minuti, che racconta di 11 donne, una storia di battaglie, soprusi, paure. Il suo spessore drammatico rende incisivi, forti e indimenticabili i personaggi da lui interpretati, e il coraggio e la sensibilità con cui tratta argomenti a volte scottanti gli porta consensi di pubblico e critica. Come attore ha saputo dare vita e spessore a ruoli diversissimi tra loro, dai più drammatici ai brillanti, comici e grotteschi. Più volte candidato a prestigiosi premi, anche internazionali, tra cui l’Orso d’Argento come miglior attore al festival di Berlino nel 1979 con Ernesto, nastri d’argento sempre come miglior attore (tra gli altri con Bellocchio e Damiani) ha vinto il David Speciale e l’Efebo d’Oro, e gli sono state conferite onorificenze da parte della Repubblica Italiana.