Geza
vicolo Pulesi 1 – 33100 – Udine
Tel. 0432 512990
geza@geza.it
https://www.geza.it
I nuovi uffici della Faber si trovano sul limite fra un’area industriale e il paesaggio agricolo, e appartengono sia al contesto industriale sia al contesto naturale. Il volume dell’edificio è progettato per “portare dentro” i due paesaggi, per integrarli nei nuovi spazi. L’edificio quindi è composto da due volumi longitudinali sfalsati, collegati da un corpo centrale di collegamento.
In questo modo si creano due spazi aperti “interni”, controllati dalle viste sul progetto e sui due paesaggi. Una delle due corti è “dura” e alberata, è uno spazio per stare; l’altra “morbida”, interamente verde e libera, con grande profondità visiva su tutta l’area di progetto.
Questo tema del “doppio” si riflette sulla sezione. Le sezioni dei due edifici longitudinali diventano due “S”, con la pianta corridoio/uffici che si inverte sui piani: un lato completamente cieco e uno completamente aperto si sovrappongono, dando vita a un lavoro radicale sui prospetti aperto/chiuso alternati. Il programma del cliente viene diviso in due grandi gruppi di spazi, uno sempre affacciato sulle corti all’interno (le zone direzionali, gli spazi pubblici rappresentativi, e le sale riunioni principali) e l’altro (gli uffici operativi) affacciato sulla zona industriale all’esterno.
Il tema del doppio informa l’intero processo progettuale, anche il progetto delle facciate. La struttura viene rivestita con una “pelle” ventilata realizzata con due materiali, il calcestruzzo nero e il vetro nero.
I pannelli prefabbricati in calcestruzzo e le cellule di facciata sono orizzontali con una larghezza di 4 metri e una altezza di 70 centimetri. Questi elementi vengono posati con una unica regola uguale per tutti: un giunto costituito da una fuga in negativo di 20 millimetri. Questo elemento “assente” – il giunto – regola la posa in opera di tutte le parti della facciata, l’attacco a terra e al cielo, i giunti orizzontali e verticali, i cambi di materiale e le soluzioni d’angolo dell’intero intervento.
Attraverso sottili sfumature prodotte da diversi tipi di vetro (quattro) e diversi tipi di calcestruzzo (cinque), l’edificio mantiene la sua rigorosa forma e struttura “industriale”, non si astrae quindi dal contesto attraverso la sua forma, ma solo con la sua leggerezza dovuta ad un unico colore che si sfuma nelle relazioni con il prato, con l’asfalto, con gli edifici produttivi, con il cielo, con le persone.