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Il progetto per il nuovo centro direzionale Intesa Sanpaolo è al contempo un laboratorio ambientale e sociale ed un progetto urbano, di un’urbanità discreta che lo unisce agli abitanti della città.L’edificio é situato ai margini del Centro Storico, in prossimità della stazione di Porta Susa, all’incrocio N/E del Corso Inghilterra con il Corso Vittorio Emanuele II e si inserisce al centro di una eccezionale concentrazione di servizi e attrezzature pubbliche a scala metropolitana in una zona di importanza strategica per la città.
L’adiacente Giardino Nicola Grosa é stato riqualificato e trasformato in spazio ludico, con alberi di differente altezza, prati e funzioni di quartiere. L’accesso al giardino dal Corso Inghilterra avviene tramite una galleria pubblica che attraversa la hall di ingresso a piano terra.
La torre alta 166 mt. si articola in infrastruttura in 3 livelli di parcheggio, un livello di locali tecnici e un giardino ribassato attorno al quale si sviluppano il ristorante aziendale e l’asilo nido, mentre fuori terra si compone di 26 piani di uffici, di un piano destinato alla formazione ma anche di spazi e servizi aperti al pubblico. Due volumi in particolare attestano la vocazione pubblica della torre. In basso, la sala conferenze, polifunzionale e flessibile, che, grazie ad un solaio mobile e ad un’acustica variabile, si trasforma in sala espositiva, concerti o spettacoli a seconda delle necessità e può ospitare 364 persone. In alto, la serra bioclimatica, ventilata naturalmente, che accoglie il pubblico su tre livelli: il ristorante con il giardino, la sala espositiva e la terrazza panoramica.
Ad est e ad ovest la spina dorsale composta di ascensori e scale contribuisce alla vivacità e all’effetto “dentelle” del progetto mentre a sud la scala di collegamento tra i vari piani incorpora un giardino d’inverno verticale in cui i rampicanti filtrano la luce dietro facciate motorizzate.
L’edificio è il risultato di una ricerca avanzata volta a sfruttare al meglio le fonti naturali circostanti di energia (acqua, aria, sole) e a limitarne il consumo complessivo. L’acqua di falda viene utilizzata per il raffrescamento degli uffici. L’energia solare viene catturata da pannelli fotovoltaici che rivestono l’intera facciata sud della torre.
Gli uffici hanno un’altezza di 3,20 m e dispongono di un’illuminazione indiretta ottimizzata. Particolare attenzione è stata posta alle condizioni di lavoro dei dipendenti in termini di qualità di spazio, di luce e di comfort termico. La facciata vetrata a doppia pelle permette di limitare le dispersioni termiche in inverno e viene regolata in funzione degli apporti termici attraverso un sistema di aperture e schermature solari a lamelle motorizzate, che controllano l’irraggiamento e la luce nelle aree di lavoro.
In estate l’aria fresca notturna viene incanalata all’interno dei doppi solai in cemento che ne assorbono la freschezza per restituirla di giorno negli uffici con l’aiuto di pannelli radianti.
L’insieme e’ gestito da sonde collegate al BMS (Building Management System) tecnologicamente più avanzato.
Come le montagne innevate sullo sfondo della città di Torino, la torre è rivestita di materiali bianchi e vivaci (vetro, alluminio laccato, vetro opalescente) che la rendono quasi immateriale e “luminescente” come il ghiaccio formando sottili variazioni e sfaccettature fotosensibili che cambiano a seconda del momento della giornata e della stagione.