Cesare Inzerillo
Cesare Inzerillo nasce a Palermo nel 1971. Diplomato all’Accademia delle Belle Arti di Palermo nel 1995 nella sezione pittura; dà vita a un laboratorio di scenografia, partecipa alle mostre dedicate ai nuovi artisti e collabora alla realizzazione dei carri di Santa Rosalia per il celebre Festino di Palermo.
Artista polivalente, ama spaziare nelle arti visive, costantemente alla ricerca di contaminazioni tra i generi, si muove spesso fuori dal pensiero convenzionale.
La sua visione dell’arte, fortemente legata alla vita, all’esistenza, quindi alla morte in quanto passaggio fondamentale e non ultimo in termini di importanza, per l’essere umano, lo ha portato alla creazione del suo originale progetto che lo ha fatto conoscere al grande pubblico e che vede protagoniste delle mummie quali interpreti simbolo di questa società.
Scenografo di teatro e di cinema, ha lavorato in tanti dei film di Daniele Ciprì e Franco Maresco, creando con loro un sodalizio artistico di molti anni, ma anche con Roberta Torre, Paolo Benvenuti, Emanuele Crialese, Emma Dante, così come per la RAI, SKY arte, il Teatro Massimo e il Teatro Biondo di Palermo, il Mercadante di Napoli e importanti Festival di cinema e teatro, oltre a la Biennale di Venezia nel 2011 e la Biennale di Casablanca nel 2012.
E’ stato direttore artistico della Fondazione Sgarbi e ha realizzato, al Castello Arabo Normanno di Salemi prima e al Festival dei Due Mondi di Spoleto poi, La classe Morta, personale curata dallo stesso Sgarbi e Oliviero Toscani; poi il Museo della Mafia di Salemi e il Museo della Follia presso il Convicinio di Sant’Antonio di Matera, oltre a Mantova, al palazzo della Regione, in occasione dell’Expo di Milano, a Catania presso il Castello Ursino e a Salò presso il MuSa.
È direttore artistico di CONURGENZA, un progetto di arte in movimento che ha quale soggetto protagonista il container. Contenitore di bisogni e urgenze, il bisogno dell’artista di dare visibilità alla bellezza; la voglia di dare voce alle tante urgenze che animano il nostro periodo storico.
La sua esperienza nei generi e la possibilità di percorrere la via delle commistioni tra questi, oggi lo porta ad esplorare ulteriormente su questa strada attraverso la realizzazione di performance teatrali atte a dare voce e movimento alle sue opere.
Quest’anno ha realizzato la scultura “28 febbraio 1938”, omaggio a Gabriele D’annunzio, per il Vittoriale degli italiani diretto da Giordano Bruno Guerri.