Bagnacavallo
Città d’arte nel cuore della Romagna, Bagnacavallo è nota per la sua “arte dell’ospitalità”. Costruita su un’originale pianta medievale con singolare struttura sinuosa, vanta splendide vie porticate e molti palazzi nobiliari ed edifici religiosi.
Diverse sono le ipotesi sull’origine del singolare toponimo. Qualche antico testo fa riferimento alla presenza di una sorgente d’acqua curativa per i cavalli di cui avrebbe usufruito il destriero dell’Imperatore Tiberio. A confermare l’ipotesi starebbe il motto che compare sullo stemma del Comune “Ingredior rhoebus, cyllaros egredior” (“Entro malato, esco sano”).
Su piazza della Libertà si affacciano il Palazzo Comunale e il Teatro Goldoni, inaugurato nel 1845 e dedicato al celebre drammaturgo, il cui padre svolse in città la professione di medico condotto. Nel lato ovest, il Palazzo Vecchio e la Torre civica: utilizzata come prigione, nel 1849 vi fu rinchiuso il leggendario brigante “Il Passatore”, originario della frazione Boncellino.
Molti sono gli edifici di pregio, nobiliari e religiosi. Fra questi il Convento di San Giovanni, dove nel 1882 morì Allegra, figlia del poeta Lord Byron. Da ricordare l’elegante Palazzo Graziani, con l’orto botanico detto Giardino dei Semplici, dal 2005 Giardino degli Aforismi dedicato all’intellettuale di origini bagnacavallesi Leo Longanesi. L’edificio più caratteristico di Bagnacavallo, quasi unico nel suo genere per l’originalità e l’eleganza delle strutture, è Piazza Nuova, ovale e porticata, costruita nel 1758 come luogo di mercato. Tra via De Amicis e via Cadorna sorge il complesso di San Francesco. Edificato nel XIII secolo, l’imponente convento, con l’incantevole chiostro, dal 2000 a oggi è stato restaurato in più fasi, ospita un albergo e alcune sale pubbliche, tra cui sala Oriani, ex refettorio dei frati. L’ala non restaurata è ora luogo deputato ad ospitare allestimenti di arte contemporanea, che dialogano con la maestosità degli spazi conventuali.
Nell’ex convento delle Cappuccine ha invece sede il Museo civico delle Cappuccine, dove sono riunite importanti collezioni di arte antica e moderna, oltre alla Biblioteca e all’Archivio storico. Le Cappuccine ospitano anche un prezioso Gabinetto delle Stampe antiche e moderne, cuore pulsante dell’attività culturale e artistica della città. Appena fuori del centro si trova la Pieve di San Pietro in Sylvis, risalente ai primi decenni del VII secolo e meravigliosamente conservata. Villanova di Bagnacavallo ospita l’Ecomuseo della Erbe Palustri, che recupera e conserva il patrimonio tradizionale dell’intreccio delle erbe di valle e l’Etnoparco Villanova delle Capanne, dove sono ricreate le splendide costruzioni rurali in canna palustre. Il Comune di Bagnacavallo affianca all’impegno per la promozione dell’arte e delle sue istituzioni culturali un’attenzione particolare all’innovazione dei processi amministrativi e la costante ricerca della migliore efficienza dei servizi per i cittadini. Per questo è stato selezionato dal Ministero dell’Interno e dall’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid) per essere comune capofila di un progetto strategico per lo Stato, la creazione dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (Anpr). Bagnacavallo è stato il primo Comune in Italia a essere pienamente operativo nell’ambito dell’Anpr, che a regime accorperà i dati delle oltre ottomila anagrafi dei Comuni italiani, costituendo un riferimento unico per la pubblica amministrazione, le società partecipate e i gestori di servizi pubblici. Oltre a vantaggi diretti e immediati per la popolazione, l’Anpr costituirà uno strumento fondamentale per le forze dell’ordine.