Fosdinovo
Fosdinovo, la foce nuova, deve al suo stare fra il mare e la montagna le proprie vicende. Una terra di unione fra l’oltremare e le terre padane e l’Europa. I Liguri Apuani lasciano qui, nella necropoli di Pulica, segni straordinari (il “Guerriero di Pulica”). Dopo loro i Romani, fondando Luni (da cui viene il nome alla Lunigiana) consolidano i traffici per la via publica che taglia le terre ove sorse, più tardi, il castello.
Fosdinovo, però, appartiene al Medioevo ed alla più forte famiglia feudale in Lunigiana, i Malaspina. In pace ed in guerra – che vide Dante qui, paciere fra Vescovo e Marchesi – nei traffici commerciali, nella diplomazia. Ne resta, per la guerra, formidabile testimone il Castello, il più bello e apprezzato, lungo la Via Francigena e la sua rete, che lega Genova e i Labirinti, con Lucca, città della seta e del Volto Santo. Ne resta, per la pace e la vita civile, la Villa Malaspina di Caniparola, immersa in un grande vigneto, dove trionfa il Vermentino di Luni, su cui sta crescendo il futuro, turistico e agricolo, di Fosdinovo.
Lo spirito dei luoghi travolge ogni persona e la bellezza –che ci salverà!- impone l’agenda pure alla politica. Così gli amministratori, da anni, difendono il patrimonio di bello e di buono (e di fresco, d’estate) delle sue tipicità (il vino vermentino di Luni, il miele, l’olio, la mela rotella, i testaroli) ispirati dall’emozione di vivere qui, con la vista, ogni ora, immersa nel mare e nelle Apuane, sul confine euromediterraneo del clima. Il programma di governo, qui, nasce dall’emozione che segue, quella di un’antica canzone (Spring, Summer, Winter & Fall). D’ Inverno, la potenza del vento che avvolge le torri, il castello, le case e lo struggente stupore delle viste sul mare, da Piazza Garibaldi, a Camposanto Vecchio, alle Prade, alla Via Spolverina: il mare di Luni, le isole toscane (Gorgona, Capraia, Elba), la Corsica, Portovenere e le Cinque Terre. E poi le Apuane, potenti e aggredite, e l’Appennino Tosco Emiliano, coperti di neve. Salire quassù, lasciare il rumore, lo stress, il groviglio delle città della Piana e respirare forte il profumo dell’aria d’inverno. In Primavera, la forza nascente, costante della Natura che trionfa nei fiori, nel tiepido caldo degli angoli, nel vento di mare più dolce ed amico. Fosdinovo rinasce e lo lascia vedere; il castello, la calce dei muri si popola di tanti colori, di verde, di fiori e il ritorno alla vita nei lecci di Piazza Castello è dato dal nuovo rumore degli uccelli tornati, dopo il freddo, alla casa. Mangiare quassù, nel sole, all’aperto, in un bar, ristorante… ne vale la pena. D’Estate, al giorno alle spiagge, al mare, al caos e al rinfresco del bagno delle marine di Spezia, Carrara, Cinque Terre,Versilia ma la sera, quando cala il tramonto ed il caldo rimane potente e oppressivo, salire quassù, a Fosdinovo e sentire, salendo la strada, aumentare il rinfresco, il piacere, il relax. Seduti ad un tavolo, in Piazza, una delle tante (Garibaldi, Matteotti, Castello), assieme a un amico, un parente, un amante, bevendo quel vino eccellente, dei Colli di Luni: il Vermentino, ed avere visioni…
D’Autunno, è il tempo del “ripensamento”, diceva Guccini, e della riflessione e i colori che smontano il verde invadente d’estate dipingono valli e montagne. Un libro, ci vuole, ed una panchina, nelle calde giornate di Ottobre ed ancora Novembre, in Piazza Camposanto Vecchio, un posto romantico che rivive Leopardi e Labindo e Bononi, e vedere il sole al tramonto che cala sul Porto di Venere, sul Tino e Palmaria.