Giuseppe Cappochin introduce la nuova era dell’architettura
Qualità del progetto; Spazio ai concorsi di progettazione (non di idee) aperti e con retribuzione assicurata ai partecipanti; educare la domanda di architettura: sono alcuni dei temi dibattuti all’VIII Congresso degli Architetti svoltosi a Roma dal 5 al 7 Luglio 2018.
È un congresso che parla alle istituzioni politiche, ai cittadini, alle amministrazioni pubbliche, non solo alla ristretta cerchia dei professionisti. L’obiettivo: riattivare un serio dibattito sul futuro delle città e dei territori, chiedendo, come accade in tante città d’Europa, e non solo, che venga anche in Italia adottata una visione strategica, e a lungo raggio, per disegnare il futuro delle nostre città, prendendo in considerazione le dinamiche economiche, culturali, demografiche in atto.
«Quella che stiamo vivendo, è una nuova stagione che richiede una grande capacità di visione strategica, di pianificazione, di progettazione, di risposte concrete, di investimenti strutturali e non straordinari elargiti a pioggia», ha affermato il presidente degli ArchitettiGiuseppe Cappochin nel suo discorso di apertura. «Per generare una cultura della domanda di architettura l’architettura deve entrare anche nelle scuole: solo così si potrà ridurre l’assuefazione ad una edilizia mediocre e scardinare l’idea che all’architetto ci si debba rivolgere solo quando si voglia l’effetto stupefacente di una costruzione ardita o una sequenza armonica di grigi nel design di un interno all’ultima moda».