Matera
Adagiata sul pianoro a ridosso della Murgia, Matera ha mantenuto inalterato il suo aspetto nel tempo. Il paesaggio rupestre, definito da un profondo vallone naturale, la Gravina, cioè un canyon a forma di crepaccio, i cui pendii nel corso del tempo, furono scavati al fine di realizzare cunicoli, ambienti e cisterne e che conserva un patrimonio culturale di inestimabile valore. La città di Matera è una delle città più antiche del mondo.
L’insediamento risale al paleolitico, lo stesso insediamento che è stato abitato fino ai giorni nostri e rimasto quasi del tutto inalterato a documentare millenni di storia. Il primitivo centro abitato, costituito da un gruppo di grotte scavate nella roccia ha subito nel tempo la stratificazione, a volte di semplici strutture, altre volte di più complessi organismi che hanno dato vita ai due rioni dei Sassi, quello Caveoso e quello Barisano.
Il sistema abitativo dei Sassi emerge dalla parete rocciosa della Gravina, con terrazzini, ballatoi, giardini pensili, ma anche con strutture complesse quali palazzi, chiese, strade orti e al contempo, lo stesso sistema si immerge nella profondità della roccia calcarea con ambienti sotterranei quali grotte, cisterne, neviere, cunicoli e sistemi di controllo delle acque. I percorsi che si snodano nei Rioni Sassi si affacciano sui tetti delle case sottostanti e sui belvedere naturali della Gravina. I sassi di Matera sono l’esempio della capacità dell’uomo di adattarsi all’ambiente naturale sfruttando con destrezza e bravura le peculiarità naturali per abitare i luoghi. Da qui i terrazzamenti, i ricoveri degli animali, i metodi escogitati per difendersi dal caldo e dal freddo e ancor più importante convogliamento delle acque nelle cisterne, il così detto Palombaro, che prende il nome dalla Palomba cioè il muro di tamponamento alle grotte. L’andamento verticale della città ha permesso una buona distribuzione delle acque e un valido approvvigionamento nelle cisterne. Il prolungamento dell’apertura esterna con la volta di tufi prende il nome di Lamione, costituito da un unico ambiente con volta a botte che aggregate in vari modi permettono di realizzare case semplici ma anche importanti complessi architettonici. All’incrocio dei due Rioni Sassi del Caveoso e del Barisano si trova la Civita, cioè la parte fortificata del borgo, l’antico rifugio in caso di pericolo dove è stata edificata la Cattedrale. Oltre al sistema abitativo privato i Sassi si compongono anche di parrocchie e chiese rupestri. L’ecosistema urbano dei Sassi ci è pervenuto pressocchè immutato. I cambiamenti del tessuto urbano dovuti all’espansione della città moderna, hanno fatto si che negli anni ’50 si è deciso di sfollare la popolazione dei Sassi in nuovi quartieri, il risultato è stato un centro storico completamente abbandonato, unico nel suo genere. Nel tempo la presa di coscienza della salvaguardia e della valorizzazione conservativa hanno contribuito ad individuare i Sassi come un insediamento rupestre adattato al contesto morfologico. I Sassi di Matera costituiscono un insieme architettonico e paesaggistico il cui riconoscimento è avvenuto con l’inserimento nella World Heritage List dell’Unesco nel 1993, “I Sassi ed il Parco delle Chiese Rupestri di Matera” quale “esempio più eccezionale e intatto di un insediamento trogloditico nella Regione mediterranea, perfettamente adattata al suo territorio e all’ecosistema”. Le sue valenze architettoniche, paesaggistiche e culturali hanno fatto si che il 17 Ottobre 2014 Matera è stata designata “Capitale Europea della Cultura per il 2019”.