Rocchetta di Vara
Il Comune di Rocchetta di Vara dalle coste balneari del Vara e del torrente Casserola, si inerpica per colli boscosi e ridenti poggi coltivati a vite ed ulivo, sino al passo dei Casoni ed all’Alta via dei monti liguri, dove l’aperto paesaggio montano ha favorito la villeggiatura ed il soggiorno turistico già dagli anni cinquanta del ventesimo secolo. I panorami rilassanti, la monumentale pineta di Suvero, i boschi di castagno offrono ampie possibilità di escursione. Numerosi deltaplanisti sono soliti lanciarsi dalle cime montuose. I molteplici agriturismi permettono ai visitatori di gustare le ricche pietanze locali, dalla cacciagione ai funghi, dai frutti di bosco alla carne degli animali allevati sui prati vicini. Un prezioso prodotto è la farina dell’antico grano bianco delle valli di Suvero, la cui coltivazione è stata recentemente recuperata.
La presenza dell’uomo in questo territorio è documentata dall’età preistorica. Di notevole interesse è il sito archeologico della Pianaccia di Suvero, dove sono state riportate alla luce tracce di un’antica officina per la produzione di ornamenti in steatite. Alle origini degli insediamenti attuali sembrano esserci tuttavia i monaci dell’abbazia di Brugnato, fondata, come vuole la tradizione, da San Colombano. Per difendere l’abbazia dai ripetuti assalti del vescovo di Luni, i monaci di Brugnato edificarono una serie di fortezze difensive come Suvero e Rocchetta. Di antichissima origine è la chiesa di Bocchignola, secondo la tradizione locale, sorta su un antico tempio pagano. Anche la primitiva chiesa parrocchiale di Suvero, dislocata nella zona pianeggiante di Molino Rotato, ebbe origini immemorabili. Intorno ad essa era raccolto il nucleo originario del paese, arroccatosi poi, attorno al castello malaspiniano, nel secolo XVI, quando ebbe inizio la costruzione dell’attuale Chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista. Vicende analoghe sono riscontrabili nella storia della parrocchia di Rocchetta: l’antica chiesa di S. Giusta o Giustina era fuori dal paese. Nel XVI secolo la parrocchia fu trasferita nella cappella di S. Pantaleone, posta nell’abitato. Complessa la storia della chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista a Stadomelli, la cui data di costruzione andrebbe situata pochi anni prima dell’anno Mille. La struttura, a due navate, ed un antico arco inglobato nella controfacciata, testimoniano l’antichità dell’edificio. Beverone domina da secoli, come sentinella, dal monte, l’intera valle sino al mare. Stadomelli, Beverone e Garbugliaga risultano antichi insediamenti fortificati del Vescovo conte di Luni.
Ricchi sono i legami del Comune con la Scozia e la Francia, mete preferite di emigrazione, per lavoro, dal XIX secolo. Celebrano annualmente questi rapporti la Festa scozzese e la Festa dell’emigrante.
I borghi del Comune hanno conservato il fascino di un tempo, con un susseguirsi di archi, volte, cantine, scale, viuzze.
In seguito all’alluvione dello Spezzino e della Lunigiana del 25 ottobre 2011, l’Amministrazione si è concentrata sulla ricostruzione, con l’impiego di oltre 2 milioni di euro in interventi di ingegneria ambientale e ricostruzione di una scuola in 120 giorni in collaborazione con la provincia di Trento.
Presto il ponte di Rocchetta Vara, crollato durante l’alluvione del 2011, sarà ricostruito, ripristinando definitivamente la viabilità tra l’alta Val di Vara e la strada provinciale, ad oggi permessa dall’installazione di un ponte militare “Bailey”.
Il ponte potrebbe essere operativo già per la prossima estate 2018 mentre per la provinciale si dovrà attendere fine anno.