Sermoneta
Sulmo ha origini antichissime: è citata anche da Virgilio nell’Eneide. Dal IX secolo il suo nome è Sermoneta. La città si sottomise alla famiglia Caetani (1297) che ne fece il centro dei loro domini sull’intero Lazio meridionale. A questo periodo risale il borgo medievale, il Castello Caetani che domina il centro storico e il Duomo. Il paese conserva l’originale pianta urbana medievale, circondata da un complesso sistema di fortificazioni risalenti all’epoca rinascimentale progettate da Antonio da Sangallo.
La Cattedrale di Santa Maria Assunta (XII sec.) è stata costruita sui resti di un tempio pagano. Conserva opere di Girolamo Siciolante e Benozzo Gozzoli. Il borgo di Sermoneta, grazie allo stato di conservazione pressoché perfetto, è stato set cinematografico per oltre 90 film. Qui hanno girato Totò, Vittorio Gassman, Vittorio De Sica, Franco Zeffirelli, Sofia Loren, Franco e Ciccio, Benigni e Troisi e, recentemente, Jean Reno, Jude Law, Keira Knightley, Gerard Depardieu.
L’Amministrazione comunale lavora da sempre per mantenere e tramandare le manifestazioni tipiche, legate alla storia del paese. Tre sono le più importanti.La domenica più vicina al 17 gennaio (Sant’Antonio Abate) si celebra la Sagra della Polenta. Un appuntamento tra storia, religione, tradizione ed enogastronomia che affonda le sue origini nel 1503, quando il seme del mais arrivò a Sermoneta grazie a Guglielmo Caetani, che dopo un lungo esilio a Mantova, fece ritorno a Sermoneta appena avuta notizia della morte di Alessandro VI Borgia. Guglielmo ritornando al suo paese portò con se il seme del granoturco venuto dall’America e lo seminò sui su fertili territori pontini. La farina del granturco fu usata inizialmente per sfamare i prigionieri del castello ed in seguito dai poveri e dai pastori come cibo quotidiano.
Per la ricorrenza della festa di Sant’Antonio Abate protettore degli animali domestici, il 17 gennaio, i pastori scendevano in paese a far benedire i loro animali ed in questa occasione veniva offerto loro e a tutta la popolazione un piatto di polenta cucinata sulla pubblica piazza. Tradizione che, 5 secoli dopo, viene ancora mantenuta. La seconda domenica di ottobre si celebra la Rievocazione Storica della Battaglia di Lepanto. Nel 1571 la flotta cristiana affrontò sulle acque di Lepanto la flotta turca comandata da Mehmet Alì Pascià. Grande fu la vittoria dell’armata cristiana a cui contribuirono, con la nave Grifone, le truppe sermonetane con il Comandante Generale della fanteria pontificia, Onorato IV Caetani Duca di Sermoneta.
Nel momento più furioso della battaglia il pensiero del duca si volse ad un’immagine della Madonna, custodita a Sermoneta. Invocò la Vergine e fece voto, in caso di vittoria, di erigere una chiesa. Voto che fu mantenuto. Da allora, ogni anno, la seconda domenica di ottobre si celebra a Sermoneta l’anniversario della Battaglia di Lepanto con un corteo storico composto da 150 figuranti e la partecipazione di altro 10 cortei di altri Comuni del Lazio aderenti alla federazione Giochi Storici.
Infine, il 18 marzo la Festa dei Faùni; L’origine della festa mescola riti cristiani e riti pagani. Nell’antichità gli abitanti dei centri dei Monti lepini erano soliti, con i rami tagliati dalla potatura, accendere grandi fuochi in onore delle divinità a cui chiedevano messi abbondanti. I riti erano dedicati al dio Fauno. Con il passare dei secoli l’accensione dei fuochi entrò a far parte della tradizione degli abitanti di Sermoneta e il rito fu assimilato dalla religione cristiana. Sermoneta è l’unico Comune dei Monti Lepini che mantiene viva la tradizione.