Varallo
La Città di Varallo, situata ai piedi del Monte Rosa, è al centro della Valsesia, a 456 mt. sul livello del mare e conta circa 7200 abitanti.
Varallo è sede di numerosi monumenti d’arte e di fede di pregevolissima fattura, a partire dalla Madonna di Loreto, “sacrario dell’arte valsesiana” con pregevoli affreschi cinquecenteschi interni ed esterni di Gaudenzio Ferrari e Giulio Cesare Luini e dalla Chiesa di San Marco affrescata da Giulio Cesare Luini intorno al 1562. Di grande rilevanza è poi la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, in cui è custodito il vero gioiello dell’arte del ‘500: la Parete Gaudenziana (m. 10,40 x 8) affrescata da Gaudenzio Ferrari nella quale è rappresentata in 21 quadri la nascita, la vita e la morte del Redentore con soluzioni cromatiche e plastiche di grandissima importanza. Notevole anche la Chiesa di San Gaudenzio: sorge su un promontorio roccioso e domina la città, le sue origini sono antiche e sconosciute; nel 1669 per volontà del prevosto Benedetto Ludovico Giacobini fu qui eretta la Collegiata.
La città è sovrastata dal Sacro Monte fondato dal frate francescano Bernardino Caimi alla fine del 1400. Padre Bernardino, al ritorno da una lunga permanenza in Terra Santa, si propose di ricostruire e rievocare i luoghi santi, ripercorrendo le varie fasi della vita del Salvatore. Di recente al Sacro Monte di Varallo è stato conferito dall’Unesco il titolo di Patrimonio dell’Umanità. Nel centro storico sono visibili varie testimonianze architettoniche legate alla storia della Città nel corso dei secoli, dal nucleo delle “contrade”, piccole vie anticamente deputate al commercio e alla produzione artigianale, alle scenografiche ville ottocentesche, collocate in quello che era il centro residenziale della città e che oggi fanno rivivere al visitatore lo spirito della Belle Époque. Da segnalare inoltre il Palazzo dei Musei, sede del Museo di Scienze Naturali don Pietro Calderini e della Pinacoteca, la terza per importanza del Piemonte, fondata nel 1875 e riordinata negli anni sessanta; possiede una raccolta di notevole valore che spazia dal XV al XX secolo: affreschi e frammenti di essi staccati da chiese ed edifici per una migliore conservazione, preziose tavole, tele, bronzi, gessi, disegni e una pregiata collezione di maioliche e altri oggetti che documentano il secolare artigianato del legno. Infine si aggiunge ai luoghi importanti in Città, Palazzo d’Adda, sede di un moderno Centro Congressi e location di importanti esposizioni temporanee.
La Città di Varallo, è da sempre la Capitale artistica e culturale della Valsesia. Tra i suoi tanti tesori spicca tra tutti il Sacro Monte, dal 2003 Patrimonio dell’Unesco. La Città dal 2002 è stata oggetto di una sapiente opera di restyling, che l’ha riportata agli antichi splendori, attraverso la ripavimentazione di vie e piazze di tutto il centro storico. In relazione ai suoi tanti angoli caratteristici e al suo curato arredo urbano, oltreché alla qualità della vita, il TCI ha assegnato alla Città il Marchio della Bandiera Arancione. E’ inoltre inserita tra i Comuni Fioriti Italiani.
L’artigianato varallese vede al primo posto la confezione del puncetto o punto saraceno, una trina costituita da una successione di nodi effettuati su un filo di cotone, con il solo ausilio dell’ago, a formare disegni geometrici di pieni su vuoti, quasi ad imitare filigrane in avorio.
Altro “fiore all’occhiello” per l’artigianato locale è lo scapin, tipica pantofola valsesiana. Creato un tempo con i ritagli degli indumenti ormai logori, ora rappresenta una robustissima calzatura semplice, comoda e calda dalla suola di canapa molto resistente.