Lino Banfi
Attore
Nato ottantadue estati fa nella cittadina barese di Andria col nome di Pasquale Zagaria, nella sua longeva carriera Lino Banfi ha letteralmente cambiato pelle più volte, passando dai capolavori drammatici di Nanni Loy alle esilaranti commedie di Dino Risi e Luciano Salce.
Diventato uno dei volti simbolo della commedia sexy degli anni Settanta e Ottanta, l’attore pugliese ha dimostrato grande maestria nel percepire il vento di cambiamento che alla fine degli anni Novanta ha investito il mondo della recitazione italiana, reinventando se stesso e i propri ruoli. Diventa così, grazie alla sua interpretazione di Libero Martini nella fortunata serie televisiva Rai “Un medico in famiglia”, il nonno più amato e famoso d’Italia.
Ma se è vero che oggi è impossibile pensare alla comicità nostrana senza Lino Banfi, è anche vero che la strada inizialmente intrapresa dal giovane Pasquale era ben diversa. Nato in una famiglia profondamente cattolica, infatti, Zagaria, ancora adolescente, provò l’esperienza del seminario. Ma il richiamo del mondo dello spettacolo era troppo forte e così, abbandonati gli abiti salari e seguendo la sua vera vocazione, nel 1954 si trasferisce a Milano per tentare l’avventura nel teatro di varietà. Inizia allora la sua carriera teatrale nella compagnia di Arturo Vetrani, dove conquista spettatori e critica portando in scena elementi tipici del suo paese con detti e modi di dire, cosa che continuerà a fare nel corso dell’intera carriera, incentrando la sua comicità sul suo dialetto e sulla parlata buffa e originale. Assieme ai primi successi arriva anche la decisione di scegliere un nome d’arte. In un primo momento la decisione ricade nello pseudonimo Lino Zaga ma viene spinto a modificarlo su consiglio di Totò, convinto che nel mondo dello spettacolo portasse fortuna accorciare i nomi, ma portasse invece sfortuna accorciare i cognomi.
Finalmente negli anni Settanta arriva la vera fama, con pellicole come “Vieni avanti cretino”; “Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio”; “L’allenatore nel pallone”, dove interpreta uno dei più famosi suoi personaggi, l’allenatore calcistico Oronzo Canà.
Un ruolo dopo l’altro, Lino Banfi diventa portavoce di una terra, la Puglia, fino a quel momento rimasta semi-sconosciuta al grande pubblico, anticipando l’onda che molti anni dopo farà la fortuna di noti compaesani, primo fra tutti Checco Zalone. Ma l’amore per la sua città l’attore lo dimostra anche lontano dalle telecamere, diventando imprenditore e ambasciatore della cultura agroalimentare pugliese. Le sue “Bontà Banfi”, brand al quale ha dedicato nome, corpo e anima, nascono in Puglia e viaggiano nel mondo sotto forma di sughi, taralli, orecchiette, e presto anche con gli gnocchi made in Barletta.
Una carriera che dura da più di mezzo secolo, costellata da grandi successi pubblici e profonde ansie familiari, ma sempre vissuti appieno, spinto dall’irrefrenabile desiderio di «Vedere la gente che mangia e sorride».