Cantine due palme
Cellino San Marco (Br)
Quella di Due Palme è proprio la storia di un sogno. La visione di un uomo, la terza generazione di una famiglia di vignaioli, che ha ereditato la cantina di famiglia e che ha investito passione e amore nella sua terra. Così è iniziata la vicenda di Due Palme che nella storia professionale di Angelo Maci, enologo e presidente della cooperativa sin dalla sua costituzione, ritrova la sua stessa essenza e natura. Un’azienda nata dall’incontro di quindici soci e che oggi, a distanza di trenta anni, conta più di 1000 affiliati e 2500 ettari di vigneti tra le province di Brindisi, Lecce e Taranto, nel cuore del Salento. Accanto alla cantina principale di Cellino San Marco, ruotano altre cinque cantine di proprietà: la storica cantina Sociale Riforma Fondiaria di Cellino San Marco (costituita nel 1955), la cantina Sociale Angelini di San Pietro Vernotico (costituita nel 1961), la cantina Produttori Agricoli sempre di Cellino, la cantina San Gaetano di Lizzano (1959), in provincia di Taranto, importante realtà vitivinicola nella zona del Primitivo DOP e la cantina di Monteroni Arnesano (costituita nel 1960) acquisita nel 2016.
Una passione per la terra
Negroamaro e Primitivo sono vitigni intorno ai quali si concentra la forza del Salento vinicolo. Due Palme, sin dal suo insediamento, ha voluto valorizzare anche altre tipicità autoctone che questa ricca terra offre. Sette sono le DOP lavorate nella cantina di Cellino San Marco: Salice Salentino rosso, Salice Salentino bianco, Brindisi, Squinzano. Sette sono i vitigni autoctoni coltivati nel triangolo di terra bagnata dai due mari (Jonio e Adriatico): Negroamaro, Primitivo, Susumaniello, Aleatico, Fiano, Malvasia Nera e Moscato. Dieci sono le varietà alloctone: Sangiovese, Falanghina, Montepulciano, Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah, Pinot Bianco e Nero, Chardonnay e Sauvignon. La cantina San Gaetano di Lizzano permette di lavorare il Primitivo di Manduria DOP.
Visionari, fra tradizione e futuro
Uno sguardo avanti, verso il futuro. Due Palme ha avuto il merito di anticipare i tempi. A differenza dei competitor che investivano, quasi esclusivamente nel mercato italiano Angelo Maci già agli inizi degli anni ’90 attraversava il mondo per scoprire i mercati orientali. Una politica d’investimento che oggi frutta parecchio, considerato che l’estero è il mercato di riferimento di Cantine Due Palme. Quindici milioni di bottiglie che arrivano in oltre quaranta paesi nel mondo. A qualunque latitudine un appassionato può scegliere un’etichetta Due Palme e in un attimo ritrovarsi nel sogno dell’Italia del vino.
GDO: un nuovo mercato
Il recente accesso delle bottiglie Due Palme nella GDO e Cash & Carry ha pagato in modo molto positivo il fatturato proveniente dall’Italia. Realizzare linee secondarie e marchi privati ha concesso l’ingresso nei più noti centri di distribuzione (Eurospin, Auchan, Metro, Conad, Carrefour, Coop, Esselunga, ecc.) portando un cambiamento strategico aziendale. Non dimentichiamo i proventi derivati dalla vendita delle bottiglie alla ristorazione, ai privati, al e-commerce e dalle collaborazioni con altre piattaforme di vendita on-line (Tannico, Svinando, SaldiPrivati, Vivino, ecc.). L’estero continua a essere l’area di spicco di Due Palme. I paesi che registrano il fatturato più alto sono: la Svizzera, la Germania, la Gran Bretagna, la Cina e l’Olanda. A questi mercati già consolidati se ne sono aggiunti di nuovi e in crescita, quali il Vietnam, la Gran Canaria, i Balcani e la Bielorussia. In forte crescita anche il mercato canadese e quello USA. Oltre 40 sono i Paesi raggiunti in tutto il mondo dalle bottiglie, sia a marchio Due Palme che con marchi privati. Inevitabile sottolineare l’importanza delle fiere internazionali a cui partecipa ogni anno per l’acquisizione di nuovi clienti (Vinitaly, Prowein, Interwine di Pechino).
Parola chiave: Innovazione. Credere nel brand awarness e nella valorizzazione del marchio è un lavoro fondamentale. Negli ultimi anni è stato compiuto un restyling totale delle bottiglie a marchio Due Palme: dei loro contenitori e della loro veste grafica. Etichette che narrano un vino, un territorio e la storia 30ennale di un’azienda che ha ancora tanto da dirci. Il focus del nome è stato spostato da “Cantine Due Palme” a “Due Palme”, cosa che compare già sul logo in etichetta. Da un’indagine effettuata, Due Palme è di maggiore impatto. L’obiettivo è rendere la marca riconoscibile in tutto il mondo, più di quanto non lo sia già, raccontando la storia del territorio, dei soci, del vino e della sua particolarità. Ogni anno sono investiti milioni di euro per l’acquisto di nuovi macchinari utili. L’impianto d’imbottigliamento, interno alla cantina, inaugurato il 3 luglio 2017, produce 15mila pezzi ora. Aumentano le richieste del mercato, cresce la produzione. Nel 2017 sono state prodotte quasi dodici milioni di bottiglie. Nel 2018 quindici. Lo scorso aprile si è finito di costruire un magazzino per Io stoccaggio di box destinato principalmente alla Grande Distribuzione Organizzata. Gli investimenti non si limitano a questo: ogni anno si acquistano terreni, serbatoi, barriques e qualsiasi altro materiale possa servire alla produzione. “Siamo nati 30 anni fa, quando in Salento si vendeva solo vino sfuso. Il nostro obiettivo è riuscire ad imbottigliare tutta l’uva conferita dai soci. Significa riuscire ad aumentare la qualità dell’offerta di un prodotto già molto apprezzato, già competitivo anche nel prezzo” il presidente Angelo Maci.