Autostrada del Brennero S.p.A. / Brennerautobahn AG
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Nel 1950, durante un simposio sul traffico a Ginevra, venne tracciata per la prima volta la rotta, identificata con la sigla «E6», che collegando la penisola scandinava alla punta più meridionale d’Italia, già prevedeva il percorso dell’attuale Autostrada del Brennero. Due anni più tardi, l’allora Presidente della Giunta Regionale del Trentino – Alto Adige, dott. Tullio Odorizzi, istituì un gruppo di lavoro con il compito di approfondire la questione del collegamento viario lungo l’asse del Brennero. In tutta la catena alpina centrale, infatti, solo un valico avrebbe permesso di attraversare le Alpi ad appena 1375 metri d’altezza: il Passo del Brennero. Il 20 febbraio 1959 fu così costituita dagli Enti territoriali situati tra Brennero e Modena la società per azioni Autostrada del Brennero che, due anni dopo, con legge 24 luglio 1961 n. 729, ottenne la concessione per la costruzione e il successivo esercizio dell’autostrada. Il 26 settembre dell’anno successivo fu approvato dal Consiglio di Amministrazione della Società un progetto di massima che prevedeva il tracciato definitivo, lungo 314 Km. Con decreto 29 gennaio 1963 del Ministro dei Lavori Pubblici venne autorizzata la costruzione e l’esercizio del tronco Brennero-Verona. Quattro mesi dopo lo stesso avvenne per il tratto Verona – Modena. Nello stesso anno venne inoltre approvato il tracciato definitivo, progettato dagli ingegneri trentini Bruno e Lino Gentilini che, assieme al Senatore Guido de Unterrichter, studiarono con estrema cura l’inserimento del nastro autostradale nel paesaggio. Prezioso fu inoltre il contributo del paesaggista Pietro Porcinai, che elaborò numerosi interventi sul verde autostradale, tanto da renderlo coprotagonista della configurazione della nuova infrastruttura. L’attività di studio e progettazione, tuttavia, dovette affrontare notevoli difficoltà di carattere tecnico – ingegneristico, soprattutto nella parte alpina a nord di Bolzano. Si trattava infatti di un territorio impervio e caratterizzato da uno spazio alpino delicato dal punto di vista ambientale, sul quale l’infrastruttura avrebbe dovuto interferire il meno possibile. La costruzione del primo tratto, Bolzano sud – Trento nord, cominciò il 4 maggio 1964. L’autostrada fu conclusa l’11 aprile 1974, con l’apertura al traffico dell’ultimo tronco, Chiusa – Bolzano Sud, nel quale si concentrava la maggior parte di opere tecnicamente impegnative come ponti, viadotti e gallerie.
Da allora l’Autostrada del Brennero, collegata alla rete internazionale, permette di percorre l’“autostrada alpina” da Innsbruck a Modena, dove l’A22 si congiunge all’A1. Grazie all’entrata in esercizio dell’Autostrada del Brennero, la rete italiana nel 1974 raggiunse quota 5.090 chilometri, ponendosi al terzo posto nel mondo dopo gli Stati Uniti e la Germania. Fin dai primi anni dall’entrata in esercizio, Autostrada del Brennero ha pianificato i propri interventi di manutenzione per migliorare costantemente gli standard di sicurezza e del servizio offerto, investendo nell’utilizzo di tecnologie e materiali innovativi. Oggi tale approccio si concentra principalmente su due aspetti: la gestione e manutenzione dell’esistente e l’espansione di nuove strutture e servizi. Lungo il suo percorso, l’autostrada del Brennero attraversa 4 regioni e 6 provincie, con 30 gallerie unidirezionali e 147 sovrappassi. Registra un traffico medio giornaliero di oltre 64 milioni di veicoli effettivi all’anno e conta 22 aree di servizio, un’area museale, 24 stazioni autostradali, 6 Centri per la Sicurezza Autostradale, 6 Centri Servizi e 1 Centro Assistenza Utenza. La Società continua ormai da 60 anni a gestire un’arteria protagonista del panorama infrastrutturale italiano ed europeo dedicandosi oggi, come il primo giorno, ad un’opera quotidiana di integrazione e dialogo con le Comunità che abitano i Territori circostanti.