ARCHITETTURE M. TIZIANA DI SIPIO
Apricena
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Un progetto di riqualificazione urbana che affonda le sue radici nel 2013, con l’attribuzione del marchio Madrepietra alla pietra di Apricena (preziosa risorsa del territorio, secondo bacino marmifero nazionale dopo Carrara e primo per il Sud Italia),nell’ambito dell’evento fieristico “Medistone Expo” (Bari). Una fiera che riunisce gran parte delle aziende del comparto lapideo di Apricena-Lesina-Poggio Imperiale in un’unica piazza, lastricata in pietra, per una superficie complessiva di 1500 mq. Un’impresa ritenuta impossibile ai più, che sancisce il primo grande successo per Apricena e la sua Madrepietra, indiscutibile protagonista dell’evento.
Sulla scia di questo successo e proseguendo nel percorso di valorizzazione della pietra locale, un “Concorso di idee” raccoglie spunti per la riqualificazione del corso principale della citta’, in seno al quale nasce l’idea di realizzare un museo a cielo aperto sul nuovo Corso Roma, interamente lastricato in Madrepietra, quest’ultima declinata nelle varie tipologie e finiture a realizzare una texture continua sulla rambla divenuta pedonale.
Illustri gli artisti scelti per le loro qualità artistiche, nonché per il sapiente uso della pietra, affinché potessero liberamente interpretare il genius loci e dare vita ad opere d’arte dal grandissimo valore, inestimabile per un piccolo centro che ha creduto in un sogno.
Donna che si gira 2019 di Giuliano Vangi, Dalle cave all’Architettura di Ugo La Pietra, Soffioscultura di Francesco Granito, Chrysalys di Cristian Biasci: quattro i gioielli in Madrepietra Apricena che ad oggi impreziosiscono il Corso, nell’attesa di accoglierne talaltri.
Grande la generosità dei Maestri che hanno aderito con entusiasmo al singolare progetto, nel quale Amministrazione Pubblica, tecnici e curatori, grazie al prezioso contributo di imprese locali e privati cittadini, hanno lavorato in sinergia per dar vita a “Sculture in Corso”| Museo Madrepietra Apricena, uno scrigno di pietra alle pendici del Gargano.
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