Cantina dei Produttori di Carema
Via Nazionale – 10010 – Carema
Tel. 0125811160
cantinaproduttori@caremadoc.it
www.caremadoc.it
La Cantina dei Produttori Nebbiolo di Carema, fondata nel 1960 da un gruppo di dieci agricoltori tutti ivi residenti, si è sviluppata fino a diventare il punto più qualificato per la produzione e la vendita del Carema.
La Società è una Cooperativa di Soci, tutti produttori part-time, con una età media di circa cinquant’ anni.
Il Carema è un prodotto tipico, pregiato, di nebbiolo in purezza, che raggiunge la pienezza del suo affinamento attraverso adeguate cure ed invecchiamento in botti grandi di rovere o castagno.
La zona di produzione del Carema è limitata al solo Comune omonimo con una superficie iscritta a ali’ albo DOC di circa quattordici ettari. Il riconoscimento della DOC risale al 1967.
La ” Cantina dei Produttori Nebbiolo di Carema” intende, attraverso il suo prodotto di eccellenza, contemplare la salvaguardia e la valorizzazione della cultura enologica legata ali’ importante attività vitivinicola nell’ ambiente che la sostiene, particolare ed unico, dominato dai rinomati terrazzamenti sui quali dimorano i vigneti coltivati a pergola, sostenuti dai caratteristici “Pilun” in pietra e calce.
Il vino a Denominazione di Origine Controllata Carema viene ottenuto da uve Nebbiolo in purezza e, come stabilisce il vigente disciplinare di produzione, risponde alle seguenti tipologie o menzioni: “CAREMA” e “CAREMA RISERVA” .
Il “Carema” , che si distingue con I’ etichetta nera, deve avere un invecchiamento minimo di due anni di cui dodici mesi in botte grandi di rovere o castagno.
Il Carema Riserva (etichetta bianca) deve avere un invecchiamento minimo di tre anni di cui diciotto mesi in botti grandi di rovere o castagno.
Il colore è rosso rubino tendente al granato, il profumo fine e caratteristico che ricorda la rosa macerata, il sapore morbido, vellutato, corposo, la gradazione minima richiesta è di 12% voi.
La longevità di questo vino è piuttosto marcata, anche venti-trenta anni, purché le bottiglie siano conservate coricate, meglio se al buio, in cantine o locali privi di escursioni termiche.
Deve essere servito a temperatura ambiente (18/20 °C) e possibilmente stappato qualche ora prima del consumo oppure caraffato.
Il Carema è particolarmente adatto per arrosti, selvaggina, carni rosse, formaggi stagionati non piccanti o come vino da “caminetto” . Ben si addice a fine pasto con noci e frutta secca.
Il paese di Carema, che si adagia in una bella conca soleggiata posta a nord-ovest del Piemonte, svolge la funzione di sparti acque tra la Regione Piemonte e la Valle d’ Aosta. Nel corso dei secoli, invece, ha segnato il confine del territorio italico prima con la Gallia e successivamente con il regno di Borgogna.
La coltivazione della vite nella conca di Carema vanta una tradizione millenaria ed il frutto di tanto lavoro, un Rosso potente, ha riscosso nel corso dei secoli meritati riconoscimenti. Il bottigliere di Papa Paolo lii Farnese, autore di una guida enologica datata 1539, lo definiva infatti “un• ottima e perfetta bevanda da Principi e Signori”.
Un altro trattato del XVI secolo, il “De Vinis ltaliae” . menzionava che il Carema veniva servito alla mensa dei Papi e dei duchi di Savoia e che era ” vin d’ arrosto” per i Reali di Francia.
Il trascorrere del tempo non ha certamente indebolito il carattere di questo vino, che Mario Soldati definì “forte e simpatico come un gusto di sole e di roccia”.
Quella del Carema, vino, di Carema, paese, è una storia di resistenza montanara, di tenacia collettiva e di lenta, graduale, inesorabile affermazione.
A Carema il tempo sembra sospeso come quelle vigne miracolose, bibliche e faticose. Pergole in legno sostenute da pilastri in pietra e disposte su terrazzamenti frazionati: una roba che solo a guardarla viene la pelle d’oca.