Marisa Cuomo
Via G.B. Lama – 84010 – Furore
Tel. 089830348
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La cantina, nata nel 1942, è stata ereditata e rilevata da Andrea Ferraioli agli inizi del 1980. Nel 1982 ne la regala, nel giorno del suo matrimonio, a sua moglie Marisa. “L’ho dedicata a Lei dandole il suo nome e insieme abbiamo deciso di scommettere su un territorio duro, difficile unico” dichiara Andrea. Terrazzamenti scoscesi a picco sul mare dove le viti sono allevate grazie ad ingegnosi pergolati di pali di castagno sostenuti da muretti a secco, le màcere. Minuscoli fazzoletti di terra dove si pratica una agricoltura eroica che genera vini estremi, pura espressione di terroir. “Vini di
roccia che sanno di mare” come li ha definiti il Maestro Luigi Veronelli. Tutto è manuale, dalla lavorazione del terreno alla vendemmia al trasporto delle uve in cantina. Ancora oggi la meccanizzazione è molto difficile.
Qui prosperano antichi vitigni autoctoni ultracentenari, forse millenari, sopravvissuti a guerre e calamità naturali grazie alla tenacia e alla passione di alcuni piccoli -grandi produttori che hanno da sempre fatto della vitivinicoltura la loro vita.
Falanghina, Biancolella, Ripoli, Fenile, Ginestra, Aglianico, Piedirosso solo per citarne alcuni. Una diversificazione
ampelografica straordinaria. I terreni calcareo dolomitici su cui si sono depositate ceneri provenienti dalle eruzioni del Vesuvio hanno permesso la conservazione di viti a piede franco. La cantina, dotata di avanzate tecnologie è scavata nella montagna dove temperatura e umidità costanti e naturali consentono al meglio la evoluzione dei nostri vini. Oggi con il prezioso ausilio dei nostri figli Dora e Raffaele e supportati dal Prof Luigi Moio, una delle massime autorità
dell’enologia mondiale, manteniamo gelosamente il ruolo di custodi del valore storico e culturale di una delle più belle scenografie naturali al mondo non a caso dichiarata patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco.
Fin dalla prima annata il DOC Costa d’Amalfi Furore Bianco Fiorduva è riuscito a catturare l’attenzione del mondo
dell’enologia. E’ un vino dal colore giallo carico con riflessi oro ed il suo odore ricorda l’albicocca ed i fiori di ginestra, con richiami di frutta esotica. Al gusto è morbido, denso e caratterizzato da una importante persistenza aromatica di albicocca secca, uva passa e canditi. Nel 2006 è stato consacrato miglior bianco d’Italia vincendo l’Oscar del Vino.
Il maggior riconoscimento ricevuto dall’azienda è il conferimento del Leone d’Oro del Gran Premio Internazionale di Venezia, ricevuto nel 2019.
In Costa d’Amalfi il vigneto è parte integrante del territorio. Qui utilizzare tecniche moderne o sistemi meccanici è del tutto impossibile e impensabile. Non avendo disponibilità di terreno i vecchi contadini utilizzavano il sistema del
pergolato per la coltivazione della vite sfruttando lo spazio libero sottostante per altre colture. Questi piccoli
terrazzamenti se abbandonati, a lungo andare, possono essere l’inizio di frane e smottamenti diventando un
problema per la collettività. Oggi il nostro impegno è quello del recupero dei terrazzamenti abbandonati, mettendoli a reddito e preservandoli dal degrado e dall’incuria del tempo.