Foza
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La prima notizia su Foza appare in un documento del 1085 e nel 1250 Foza viene nominata Villa dell’Altopiano dei Sette Comuni”. Nel 1310 anche Foza fa parte della “Reggenza dei Sette Comuni” tutelata dalla Repubblica di Venezia che cessa di esistere nel 1806. Nel 1815 l’Altopiano passa sotto l’Austria e nel 1866 al Regno d’Italia. Con lo scoppio della Grande Guerra, gli abitanti sono costretti ad andare profughi, Foza e i suoi monti diventano teatro di guerra fino alla fine. Nel 1920 i profughi ritornano a Foza e del paese non rimane che un ammasso di rovine. L’unica fonte di sostentamento per le famiglie sempre più numerose è data dalla coltivazione dei campi e dai lavori di ricostruzione. Il secondo conflitto mondiale porta dietro di sé, anche a Foza, lutti, fame e miseria. Dopo la 2^ G.M. si avvia l’economia turistica ma a molti non resta che emigrare. Dagli anni ’70 si assiste ad un continuo miglioramento economico e sociale, il turismo è incrementato e nascono nuove attività commerciali. Foza gode di un clima temperato prealpino. L’ambiente è formato da una natura multiforme con aspetti caratteristici, campi ricchi di erba e fiori, pascoli e boschi di faggi e abetaie, valli profonde e rocce sporgenti. Il bosco copre la maggior parte del territorio donando una particolare salubrità dell’aria. Sui monti troviamo la marmotta e nei boschi si trovano anche tetraonidi, fagiani e starne, lepri, caprioli, mufloni, camosci, cervi, tassi la volpe da ultimo il Lupo.
Con l’inaugurazione del 2009 della sede del Museo etnografico, della Guerra e dell’Emigrazione di Foza, si sono aperte molte prospettive storico colturali, che si intendono proseguire e implementare con progetti in tema nel corso degli anni e con il progressivo allestimento delle varie Sezioni del Museo (la Grande Guerra il Profugato ed i Recuperanti – la Pecora Foza e la Pastorizia – mostre a tema e varie proposte). L’ultima domenica d’Agosto, la Festa della “Pecora Foza” è il momento annuale di ritrovo per gli amanti della razza storica denominata “Fodata” che era in via di estinzione e che, recuperata, viene oggi allevata in loco e riproposta nelle sue molteplici qualità, con rievocazione storica dei lavori della lana e della pastorizia in Piazza a Foza e moto altro. Inoltre il comune promuove iniziative per il ricordo e la valorizzazione dei siti della grande Guerra sulla montagna di Foza anche attraverso la sistemazione dei luoghi storici (Monte Fior) e il ricordo di quei tragici momenti anche attraverso la rappresentazione/rievocazione delle battaglie, percorsi storico-naturalistici nelle contrade attraverso la valorizzazione dei sentieri di collegamento, proseguo della tradizionale Festa quinquennale dell’Assunta, che vede la processione con la statua della Madonna portata dalle ragazze del paese, partendo dalla Chiesa Parrocchiale per arrivare alla chiesetta sul Colle di S. Francesco, per ricordare e rinnovare il voto fatto. dal paese nel lontano 1836 per lo scampato pericolo dal colera, ed i vari eventi connessi. Si tratta di progetti continuativi che vengono arricchiti di ulteriori iniziative di anno in anno, proponendo un interessante viaggio alla scoperta delle antiche attività attinenti all’economia del passato mediante conferenze, convegni, rievocazioni, visite guidate al Museo, laboratori, dimostrazione di antichi lavori, escursioni nei luoghi.