Ormea
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Il territorio del Comune di Ormea risultava abitato già prima dell’occupazione delle terre dei Liguri Montani da parte di Roma e fu oggetto, nell’ultimo secolo del primo millennio, delle incursioni e di insediamenti saraceni; successivamente fu anche eretto a marchesato. Attualmente i residenti sono 1565. Il nome deriva dal latino Ulmeta, dovuto alla grande quantità di olmi presenti un tempo sul territorio, diventato poi Ulmea, Olmea e infine Ormea. Il centro storico, compatto e strutturato attorno a una strada centrale di 300 metri contornata da una rete di strette viuzze denominate “trevi” nel dialetto locale, è caratterizzato da un originale sistema di lavaggio delle strade, il biale, utilizzato per la pulizia e lo sgombero della neve. Il perimetro del Comune ha una particolare e caratteristica forma di cuore. A monte del capoluogo si forma il Fiume Tanaro, dalla confluenza dei torrenti Negrone e Tanarello.
Dal fondovalle, dove si affiancano al fiume Tanaro la strada statale e la ferrovia, si risale ad un suggestivo paesaggio caratterizzato dagli antichi terrazzamenti in muri in pietra a secco, per passare ai boschi di faggio e castagno e poi ai pascoli di montagna. Il rapporto armonico fra cultura e natura è ben manifestato da una scuola forestale con sede nello splendido edificio ottocentesco del Grand Hotel, circondato da un grande parco di sequoie secolari e alberi tipici del territorio: un importante centro di aggiornamento ed approfondimento di tematiche forestali ed ambientali.
Il territorio del Comune di Ormea si estende per 124,5 chilometri quadrati dai 700 metri sul livello del mare del fondovalle del fiume Tanaro ai 2630 metri del Monte Mongioie. L’Amministrazione Comunale, con la collaborazione del CAI e delle associazioni culturali, sportive e turistiche locali, da anni promuove un percorso fruibile a piedi, in bicicletta e a cavallo di circa 40 chilometri denominato “la balconata di Ormea”, che si sviluppa sul versante orografico sinistro del Fiume Tanaro fra gli 850 e i 1550 metri sul livello del mare. Si tratta di strade storiche, mulattiere e sentieri, che permettono di accorpare, suddividere, allungare, accorciare o modificare a piacimento le varie tappe, e che collegano nove frazioni e 24 borgate. Lungo tutto il percorso si trovano vecchi fabbricati rurali, chiese e cappelle settecentesche, piloni votivi, seccatoi per le castagne e forni comunitari, il tutto incorniciato fra terrazzamenti sostenuti da muri in pietra a secco, castagneti e pascoli. L’Amministrazione intende valorizzare tutto il versante delle Alpi Liguri con interventi di manutenzione e di sistemazione idrogeologica, svolti da operatori e cooperative locali, per la messa in sicurezza di tutto il territorio, colpito da due eventi alluvionali negli ultimi 25 anni. Sulla “balconata”, che evidenzia la storia e la cultura del territorio in un pregevole contesto ambientale e paesaggistico, insistono attività tradizionali e punti di ospitalità che valorizzano l’originale tradizione gastronomica locale.
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