Sabbio Chiese
Via Caduti, n.1 – 25070 – Sabbio Chiese
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Sabbio Chiese, luogo abitato della media Vallesabbia, confina con otto comuni: Barghe, Provaglio V.S, Odolo, Vobarno, Villanuova s/C, Vallio terme, Gavardo, Preseglie. Si estende su un territorio vasto circa 1900 ettari, ad un’altitudine massima di 747 mt e minima di 279 mt. Il territorio è attraversato dal Fiume Chiese e dai torrenti Vrenda, Trinolo e Preane. E’ costituito dal capoluogo e dalle frazioni di Clibbio,Pavone e Sabbio Sopra. E’ un antico insediamento posto nel cuore della Valle alla quale ha dato il nome, nucleo di fede significativo al tempo dei Longobardi e dei Franchi, come testimonia la dedicazione a San Michele Arcangelo della Chiesa Parrocchiale. Dominato dalla Rocca, costruita al tempo delle invasione degli Ungari e teatro di alterne vicende sino alla sua trasformazione in Santuario mariano nei primi decenni del secolo XVI, piccola patria d’origine di dinamici stampatori,come i Nicolini da Sabbio che nei secoli XV,XVI,XVII hanno portato con la loro arte il nome del paese in molte città d’Italia. Fu borgata popolosa ed attiva con notevole impulso economico durante il dominio della Serenissima Repubblica Veneta, come ebbe a scrivere Ottavio Rossi nel 1616: “Sabbio è pieno d’huomini sottilissimi, i quali han per propria e connatural professione il mestier delle stamperie de i libri…” e teatro di vivaci dibattiti culturali e politici durante il Risorgimento con l’ardore patriottico di Silvio Moretti. È tuttora in espansione e conta attualmente circa 4000 abitanti.
Parecchio è stato scritto sull’ingegno applicato dai valligiani nel corso dei secoli alla lavorazione del ferro; poco per quanto riguarda quello dedicato alla stampa dei libri. Eppure, alla fine del 1400 e per tutto il 1500 e oltre, molte famiglie di Sabbio si sono dedicate all’arte della stampa con intraprendenza e competenza, partendo da Venezia e in molte città italiane. I Nicolini da Sabbio, i Baruzzi, i Bericchia, i Carampelli, i Gelmini, i Comincioli, i Pelizzari, i Ventura e Nicolò Bascarini sono i nomi più noti, ma attorno a questi sono state attive altre famiglie che recenti studi stanno mettendo in luce. Non è da escludere, allo stato attuale delle conoscenze, la possibile origine sabbiense di quel Giovanni Paoli che ha portato l’arte della stampa nel Nuovo Mondo, a Città del Messico nel 1539. Ottavio Rossi nella prima metà del 1600 ha colto pienamente questa peculiarità degli abitanti di Sabbio, definendoli “di sottilissimo ingegno”, versati nella conoscenza delle lingue, intraprendenti sullo scenario non solo italiano, stimati dagli studiosi. La decisione del Comune di Sabbio Chiese di riprendere il filo della storia per mettere in luce l’importanza assunta dagli Stampatori nel “panorama della stampa” dei secoli XVI-XVII, è un passo per prendere coscienza di una storia di ingegno e di imprenditorialità che, ancora oggi, ha qualche cosa da insegnare. Grazie alla generosità di aziende locali, di istituti di credito, della Comunità Montana di Vallesabbia e di singoli cittadini, il Comune ha acquistato recentemente una trentina di volumi che vanno dal 1530 al 1614. Nel 2017 ha costituito un Comitato di studiosi per programmare eventi riguardanti l’approfondimento del valore culturale dell’esperienza degli Stampatori. In quest’ottica sono già stati organizzati due Convegni che hanno portato molte sollecitazioni e proposte. Affinchè il percorso abbia uno sbocco logico e positivo, l’Amministrazione Comunale sta anche operando per la costituzione di un Museo dedicato al libro antico.