Sorradile
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Sorradile è un borgo autentico certificato, situato nel cuore della Sardegna sulle sponde del Lago Omodeo, uno dei bacini più grandi d’Europa. Sorradile ha una storia antica, risalente all’età delle domus de janas, le tombe collettive dell’età neolitica ed eneolitica, ed i relativi villaggi.
Nell’età del bronzo, durante la seconda metà del II millennio a.C., il territorio fu caratterizzato dal sorgere di molti nuraghi mentre la riorganizzazione delle comunità nuragiche nella I età del ferro portò alla costruzione dell’importante santuario di Su Monte.
L’impianto urbanistico attuale deriva da scelte insediative del medioevo giudicale, con le sue chiese, le sue fontane, le sue strade e piazze.
Il territorio è composto prevalentemente da boschi di querce secolari ed abbondanti sorgenti di acqua cristallina. Si estende lungo il lago Omodeo che presenta sponde sabbiose e pietrose ricca di arbusti tipici delle zone umide. In prossimità dell’abitato si alternano mandorleti, oliveti, vigneti e pascoli arborati.
Un tempo, nei mesi di settembre ed ottobre, se la stagione era stata secca ed avida di piogge, il lago diventava asciutto o quasi, e si poteva ammirare la foresta fantasma. Si trattava di un luogo molto suggestivo, sia perché si poteva camminare sul fondo del lago, sia perché era possibile ammirare i maestosi alberi che parevano pietrificati. Ogni anno infatti, gli alberi emergevano dalle acque del lago quasi a ricordare che un tempo, ormai lontano, in quello stesso posto esisteva un bosco lussureggiante.
Il Borgo di Sorradile è tra i primi Comuni in Europa ad essersi dotato del Piano Adattamento Cambiamenti Climatici (PACC).
Il progetto nasce con l’obiettivo per rafforzare la resilienza, intesa come la capacità di un sistema di adattarsi ai cambiamenti climatici attraverso l’adozione di specifici strumenti comportamentali e infrastrutturali al fine si assicurare qualità della vita e dell’ambiente nonostante le pressioni climatiche. Il carattere innovativo dell’iniziativa risiede nello sviluppare, per la prima volta, un modello di approccio all’adattamento specifico per i piccoli centri rurali, che si ritiene potrà essere replicabile in molte realtà dei piccoli Borghi italiani e Europei.
A livello nazionale e internazionale sono stati delineati alcuni processi di programmazione volti ad accrescere la resilienza nei grandi contesti urbani, mentre si rileva l’esigenza di definire linee operative per le realtà rurali, che costituiscono il 53% del territorio regionale. In questo contesto il Comune è già stato tra i primi 100 Comuni europei ad aver aderito all’iniziativa Mayors Adapt (per l’adattamento ai cambiamenti climatici) ed ora riparte con i nuovi impegni: ridurre le emissioni di C02 di almeno il 40% entro 2030; adottare un approccio integrato per affrontare la mitigazione, la resistenza e l’adattamento ai cambiamenti climatici; incrementare gli sforzi per garantire a tutti l’accesso a fonti di energia sicure, sostenibili ed economicamente accessibili. Il progetto di intervento si fonda sul principio che alla base del miglioramento della resilienza dei territori vi sia una crescita culturale e di consapevolezza delle comunità locali. Questa consapevolezza per divenire operativa nei comportamenti e nelle scelte, pubbliche e private, ha necessità di strumenti organici di supporto su due livelli: da una parte quale strumento pratico di consultazione per l’attivazione delle singole scelte, dall’altra come approccio sistemico in un ambito di ricerca di grande complessità.
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