Triggiano
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Il Comune di Triggiano occupa una superficie di 20 Kmq in una conca a sud-est di Bari e sorge ad una altitudine di 60 m. sul livello del mare.
Tracce di vita risalenti al periodo neolitico sul Monte Telegrafo fanno pensare ad antichissimi insediamenti nel territorio immediatamente a ridosso della costa. Notizie storiche certe si hanno a partire dal 983, allorquando la Pieve di San Martino in loco “Triviani” viene assegnata a Leone figlio di Argiro da parte dell’Arcivescovo Pavone, come riportato dal Codice Diplomatico Barese vol. I.
Il nome «Triggiano» appare per la prima volta nell’anno 1054 in relazione a un testamento di tale Mele di Monopoli, come riportato nel Chartularium Cupersanense. Dello stesso periodo risulta la costruzione dell’Antica Maggior Chiesa di Triggiano, riportata alla luce durante I lavori di scavo dei primi anni ’80 nel sottosuolo della Chiesa Matrice di «S. Maria Veterana», edificata nel terzultimo decennio del ‘500.
Varie sono le teorie relative all’origine e alla denominazione di Triggiano, cui ha fatto seguito anche il cambiamento dello stemma del Comune. Fino all’unità d’Italia, l’emblema ufficiale del paese era rappresentato dall’Imperatore Traiano, poi sostituito da un castello con tre vie e ripristinato durante il ventennio fascista. Da ultimo, lo storico Pasquale Battista ha ritenuto che il paese sia nato nel X secolo «intorno alla fattoria che era stata del colono romano Trebius, assegnatario dei fundus che da lui aveva preso il nome (Trebianus).
Il nuovo Parco Caduti di Nassirya, realizzato utilizzando i fondi del “Bando Periferie”, è stato inaugurato a luglio 2019. Il progetto ha consentito la riqualificazione di un parco abbandonato per diversi anni in un’area a misura dei cittadini di tutte le età. L’area del parco interessata dal progetto di riqualificazione sorge nel quartiere Casalino. Con l’intervento di riqualificazione si è proceduto alla razionalizzazione e al potenziamento di tutto l’impianto del parco e alla realizzazione di nuovi servizi, quali un campo di calcetto con reti di protezione, un campo multiuso di pallacanestro e pallavolo, la realizzazione di un bar-ristoro con annessi servizi igienici pubblici, un sistema di videosorveglianza, una vasca di raccolta delle acque, il potenziamento dell’area giochi e giostre inclusive “Bimbiland”, la riqualificazione dell’area verde, con l’integrazione di essenze arboree e la realizzazione di un’area fitness con il rifacimento della pista di jogging. Il parco è dotato di panchine ottenute da muri a secco, tavoli, cestini portarifiuti, oltre a un sistema di raccolta delle acque piovane della zona convogliate e riutilizzate per l’irrigazione del parco. Si è puntato alla valorizzazione dell’area come luogo commemorativo dell’evento storico dell’attentato terroristico alla base “Maestrale” di Nassiriya (Iraq) attraverso la dotazione di diciannove stele illuminate (di notte), una per ogni vittima dell’attentato. Infine, un murales dal titolo “The endless river” arricchisce il parco. Il progetto artistico, realizzato dall’artista Daniele Nitti, riproduce diciannove alberi spezzati, al pari delle vite italiane perse, che si alternano lungo i quaranta metri di superficie, distribuendosi su tre piani differenti. Dal tronco di ogni albero, rappresentato come sospeso su uno sfondo di colore bianco privo di riferimenti spaziali, si dirama un cielo stellato sconfinato al centro del quale due bambine abbracciate su un’altalena simboleggiano la rinascita.