TRANS ITALIA
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La Trans Italia nasce nel 1984, secondo il classico schema del modello familiare allora in auge per la quasi totalità delle imprese del settore, grazie al contributo ed all’apporto dei F.lli D’Auria.
Tuttavia, già fin dagli esordi, l’attuale Presidente del Cda, il Cav. Domenico D’Auria, cercò di connotare la stessa con quegli elementi di innovazione che ne avrebbero successivamente decretato il successo. Resosi conto di operare in un tessuto economico asfittico, lontano dai grandi mercati europei, capì che bisognava rovesciare il paradigma sul quale tradizionalmente ruotava la gestione dell’impresa di trasporto non solo al sud.
La leva sulla quale agire era l’intermodalità e, nello specifico, quella marittima, poiché l’unica, al sud, ad offrire quel minimo di infrastrutture atte a garantirne l’operatività. Nello scetticismo ed incredulità più assoluta, egli riuscì a convincere i gruppi armatoriali che tale via era praticabile in modo innovativo, attribuendo un ruolo centrale al semirimorchio, fino a quel momento considerato inscindibile dal proprio trattore stradale.
Nel giro di pochi anni, alla luce dei brillanti risultati prodotti in termini di operatività; vale a dire avvicinamento di mercati altrimenti impraticabili (Penisola Iberica ed Ellenica, Turchia, Nord Africa), abbattimento dei tempi di consegna e dei costi, e, soprattutto, riduzione delle emissioni; il fatturato e gli indici aziendali cominciarono ad impennarsi; un trend che, a far data dal 1994, inaugurazione ufficiale del servizio
Ro- Ro, è stato sempre crescente.
Ad oggi, la nostra missione, ma soprattutto la nostra ambizione, è di fornire servizi efficienti, affidabili, innovativi e di alta qualità per il trasporto di merci perseguendo un processo costante di identificazione dei bisogni e delle aspettative dei nostri clienti. Il Gruppo è dedito alla ricerca dell’eccellenza, alla responsabilità sociale e a soluzioni di trasporto che promuovano una mobilità sostenibile per l’ambiente.
Sono tre i pilastri sui quali si fonda la cultura d’impresa, determinante del nostro successo: la sostenibilità economica, ambientale e sociale.
Questi temi, più che mai attuali a livello internazionale, erano già parte integrante del nostro modello di business quando – a metà degli anni ’90 – in stretta collaborazione con l’Armatore Grimaldi, abbiamo inaugurato il primo collegamento intermodale marittimo che, con cadenza settimanale e con una nave Ro-Ro, collegava Salerno a Barcellona: nascevano così le “autostrade del mare”.
La Trans Italia, in qualità di precursore dell’intermodalità marittima, ha beneficiato di un vantaggio competitivo sul mercato europeo difficilmente raggiungibile dai competitor presenti, anche alla luce del fatto che questo “competitive edge” è stato, ed è, continuamente alimentato da una perenne ricerca di nuove dotazioni, strumenti e processi. L’ammodernamento della flotta con l’acquisizione di veicoli green (LNG) – per le percorrenze del primo e ultimo miglio – da un lato e il ricorso alle modalità mare/ferrovia dall’altro ha consentito, negli anni, una serie di vantaggi in termini di efficienza, economie di scala, standardizzazione delle tratte e tempistiche, sicurezza e sostenibilità. Continuare ad investire in un’ottica di economia circolare e intercettare tutte quelle partnership con operatori del calibro del gruppo Grimaldi: queste le sfide del futuro. L’azienda segue con attenzione lo sviluppo delle nuove commodity come elettrico e idrogeno: il nostro programma per i prossimi tre anni prevede di costituire una flotta che utilizzi combustibili alternativi al diesel per puntare ad un impatto ambientale pari a zero. Con questi fondamentali, Trans Italia sicuramente potrà avere una visione di crescita e continuare a conquistare quote di mercato. In tal senso, la strategia futura del Gruppo sarà anche imperniata su politiche quali il potenziamento del network già esistente, così da armonizzare al meglio il flusso circolare di spedizioni.