Museo nazionale di Matera
via Domenico Ridola, 24 – 75100 Matera (Mt)
Tel. 0835 310058
mn-mt@cultura.gov.it
www.museonazionaledimatera.it
Il Museo nazionale di Matera, museo autonomo dal 2019, si compone di tre sedi espositive differenti, con collezioni che spaziano dall’età preistorica fino all’età contemporanea.
Il Museo Ridola, istituito nel 1911 a seguito della donazione che Domenico Ridola fece delle proprie collezioni a favore dello Stato, raccoglie reperti archeologici che dal Pleistocene, con il fossile di balena, passando per le fasi preistoriche e protostoriche, arrivano alle soglie del III secolo a.C., con il racconto dei rapporti tra greci e lucani attraverso i materiali da siti come Timmari e Montescaglioso.
Il Museo di Palazzo Lanfranchi, istituto nel 2003, ricostruisce la storia delle arti figurative in Basilicata e nel Mezzogiorno dal Medioevo al Novecento, con le opere dell’Arte del Territorio, della Collezione d’Errico, di Arte Contemporanea con le opere di Levi e Guerricchio, e la fotografia rappresentata da artisti quali Carbone e Cresci.
Il Museo conserva anche la raccolta di legni intagliati di Ridola, arricchita in seguito da Eleonora Bracco, il nucleo di oggetti cerimoniali, domestici e agro-pastorali di Annabella Rossi, e l’insieme dei manufatti, provenienti dai Sassi, del Circolo culturale ‘La Scaletta’ di Matera.
Nell’ultimo anno si è aggiunta la sede dell’Ex Ospedale di San Rocco, prima ospedale con annessa chiesa del Cristo Flagellato, poi carcere, in cui trascorse la sua prigionia l’intellettuale e poeta lucano Rocco Scotellaro, oggi sede espositiva e polo culturale della città di Matera.
In una società sempre più dinamica e in continua evoluzione, il Museo nazionale di Matera, fin dalla sua istituzione, si pone l’obiettivo, attraverso il superamento delle barriere cognitive, di creare una realtà museale innovativa, con un’offerta culturale inclusiva, che con l’ausilio delle più moderne tecnologie possa coinvolgere un pubblico ampiamente diversificato.
Con questo obiettivo presso il Museo Ridola è stato allestito il percorso ‘Tiresia, il mito tra le tue mani’, un’esperienza plurisensoriale che, con l’ausilio di racconti vocali, video in LIS e riproduzioni 3D di alcuni vasi, consente anche ai visitatori affetti da una disabilità visiva o uditiva di immergersi nella conoscenza del mondo antico e del patrimonio iconografico dei vasi della collezione Rizzon. La voce di Tiresia, indovino cieco della mitologia greca, interpretato dalla voce evocativa dell’attore Luca Ward, accompagna il visitatore in questo viaggio alla scoperta del mondo antico. Una delle sale è dedicata in particolare ai sensi del tatto e dell’olfatto: il visitatore può immergersi in antichi miti e profumi (incenso, rosa e mirto), con la possibilità di poter toccare le riproduzioni di alcuni vasi, come quelli a forma di Scilla o a testa di Atteone con le corna di cervo. Anche l’esposizione dei vasi della collezione Rizzon è rivolta a tutti, con i pannelli anche in braille, i codici QR code che, attraverso una app dedicata, danno accesso a contenuti di approfondimento da leggere e ascoltare. All’applicazione è collegata anche la guida breve con i contenuti in realtà aumentata. Per i più piccoli è stata pensata una postazione touch con i giochi Memory degli animali e Ricomponi il vaso, apprezzati anche dai più grandi.
Di recente inaugurazione è l’allestimento ‘Giuliana degli Abissi’, dedicato alla scoperta del fossile di balena nelle vicinanze di Matera. Data la rarità del ritrovamento e lo stato di conservazione, l’esposizione dei resti è supportata da tecnologie e linguaggi comunicativi innovativi. In una videoinstallazione immersiva, della durata di 9 min, la balena Giulia, ricostruita digitalmente, torna a muoversi e solcare il mare e lo spazio profondo portando con sé la rappresentazione del simbolo che è diventato nell’immaginario comune. Grazie ai suoni e alla musica lo spettatore è calato in una dimensione acquatica dove i pensieri sono amplificati e la voce del narratore ci racconta la genesi della vita marina fino alla caccia violenta alla balena.