Andrea Giuseppe Maugeri
Dieta Mediterranea, Determinanti sociali e Metilazione del DNA
I determinanti sociali della salute comprendono tutte le condizioni socioeconomiche e culturali che possono influenzare lo stato di salute di ciascun individuo e che determinano alcune delle diseguaglianze osservate tra diversi Paesi e all’interno dello stesso Paese.
Da un punto di vista di Sanità Pubblica, lo status socioeconomico – caratterizzato da basso livello di istruzione, disoccupazione o reddito ridotto – è associato all’esordio precoce di alcune malattie croniche e a una maggiore mortalità. Inoltre, alcuni gruppi sociali svantaggiati riportano una maggiore propensione a stili di vita non sani associati ad un alto rischio di malattie non trasmissibili. Sia lo status socioeconomico che gli stili di vita possono indurre cambiamenti biologici – in utero e nel corso della vita adulta – che determinano il profilo di rischio individuale per le principali malattie non trasmissibili. Eppure, nonostante i recenti progressi in questo campo di ricerca, i meccanismi molecolari alla base di tale relazione non sono del tutto chiari. In questo contesto, lo studio di alcuni meccanismi epigenetici – che modulano l’espressione genica senza in realtà alterare la sequenza del DNA – possono fornire una parziale spiegazione dell’effetto dello stato socioeconomico sulla salute. Ad esempio, studi precedenti hanno dimostrato come lo svantaggio socioeconomico possa influenzare significativamente il processo di metilazione del DNA, alterando sia l’espressione genica che la stabilità genomica. I determinanti sociali, tuttavia, non possono spiegare da soli le differenze nei livelli di metilazione del DNA osservate tra diversi gruppi sociali. Da un punto di vista biologico, è chiaro che alcuni fattori comportamentali debbano mediare questa relazione.
In questo scenario, il gruppo di ricerca coordinato dalla prof.ssa Antonella Agodi (Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e Tecnologie Avanzata “GF Ingrassia”, Università degli Studi di Catania) ha ipotizzato che tali differenze possano essere mediate, almeno in parte, dai comportamenti e dagli stili di vita. A supporto di tale ipotesi, i ricercatori hanno condotto uno studio cross-sectional su 349 donne sane di Catania, per valutare le disuguaglianze sociali nei livelli di metilazione del DNA e per poi esaminare se l’aderenza a specifici stili di vita possa mediare tale relazione. I risultati di seguito descritti sono stati ottenuti somministrando questionari ad hoc per la raccolta delle informazioni sociodemografiche e utilizzando il livello di istruzione come proxy
dello status socioeconomico. Le abitudini alimentari sono state valutate mediante la somministrazione di un Food Frequency Questionnaire e valutando l’aderenza alla dieta Mediterranea attraverso il Mediterranean Diet Score. I livelli di metilazione del DNA, invece, sono stati valutati mediante analisi di una sequenza Long Interspersed Element-1 (LINE-1) come marcatore surrogato del livello globale di metilazione. In primo luogo, i ricercatori hanno dimostrato un’associazione positiva tra il livello di istruzione e la metilazione di LINE-1.
In particolare, le donne con un alto livello di istruzione presentavano un maggiore livello di metilazione di LINE-1, che a sua volta era associato ad una elevata stabilità genomica e cromosomica. D’atro canto, le donne con un alto livello di istruzione mostravano anche una maggiore probabilità di essere normopeso e una migliore aderenza alla dieta Mediterranea. Nessuno degli altri stili di vita presi in esame (ndr. abitudine al fumo e attività fisica), invece, era associato allo status socioeconomico e/o al livello di metilazione nel campione di donne preso in esame. In seguito, i ricercatori hanno condotto un’analisi di mediazione per valutare se l’aderenza alla dieta Mediterranea potesse mediare la relazione tra lo status socioeconomico e il livello di metilazione del DNA. Tale analisi ha dimostrato un effetto indiretto dell’alto livello di istruzione sul livello di metilazione del DNA, mediato dall’aderenza alla dieta Mediterranea. In particolare, il mediatore era responsabile di circa il 10% dell’effetto totale osservato.
Le evidenze così prodotte sono in linea con alcuni studi precedenti, confermando come lo status socioeconomico possa agire da determinante di salute anche inducendo modifiche molecolari sostenute dai meccanismi epigenetici. Questi risultati forniscono ulteriori spunti a sostegno del ruolo della dieta sana – ed in particolare dell’aderenza alla dieta Mediterranea – nella promozione della salute tra i gruppi socialmente svantaggiati.
Ciononostante, ulteriori ricerche sono ancora necessarie per comprendere gli altri fattori comportamentali che possono mediare l’effetto dello status socioeconomico sulla metilazione del DNA.