Anna Vittoria Mattioli
Pandemia covid-19: gli effetti della quarantena sul rischio cardiovascolare
La pandemia di Covid-19 ha evidenziato come l’ambiente esterno possa influenzare lo stile di vita e ha lasciato alcune importanti lezioni da applicare per il futuro. Durante il periodo pandemico si sono verificate condizioni estreme che hanno influenzato profondamente non solo le condizioni socio-economiche ma anche lo stile di vita nelle scelte soggettive. In particolare, scelte relative alla qualità alimentare con una tendenza al consumo dei cosiddetti “Comfort food”.
Questa quarantena ha avuto un profondo impatto sulla salute sia mentale che fisica a causa delle restrizioni imposte.
L’esperienza della quarantena è stata spiacevole, caratterizzata da perdita di libertà, paura di contrarre la malattia e incertezza economica, che ha influito notevolmente sul benessere delle persone. Le preoccupazioni per la salute hanno generato ansia e stress, portando a un’elevata prevalenza di disagio psicologico, disturbi emotivi e depressione. Inoltre, la quarantena ha spinto verso stili di vita non salutari, influenzando l’alimentazione, l’attività fisica e i ritmi del sonno.
Un effetto che si è manifestato tardivamente ma che ancora mantiene forza è stato la perdita dell’impatto sulla salute delle precedenti campagne pubbliche volte ad insegnare corretti stili di vita. A tutt’oggi, a distanza di tempo, gli effetti sono evidenti: in particolare sui determinanti sociali della salute.
I determinanti sociali della salute includono le condizioni negli ambienti in cui le persone nascono, vivono, apprendono, lavorano, giocano, adorano e invecchiano e che influenzano un’ampia gamma di risultati e rischi in termini di salute, funzionamento e qualità della vita Le donne hanno subito in modo importante i disagi legati alle variazioni delle condizioni economiche e sociali indotti dalla pandemia.
Negli ultimi anni, le campagne di prevenzione hanno ridotto significativamente la mortalità per malattie cardiovascolari promuovendo diete sane (come la Dieta Mediterranea), aumentando l’attività fisica e riducendo il fumo. Tuttavia, durante la quarantena, queste sane abitudini sono state interrotte, annullando i benefici dei precedenti sforzi di prevenzione.
Molti individui hanno risposto allo stress aumentando l’assunzione di cibo e alterando la qualità della dieta, portando all’obesità. Questo intenso desiderio per specifici tipi di cibo, noto come “craving di cibo”, è un’esperienza multidimensionale che coinvolge aspetti cognitivi (pensare al cibo), emotivi (desiderio di mangiare), comportamentali (ricerca di cibo) e fisiologici (salivazione).
Lo stress indotto dalla quarantena ha causato anche disturbi del sonno, esacerbando ulteriormente lo stress e il desiderio di cibo.
Ciò, a sua volta, ha portato a una diminuzione del consumo di frutta e verdura, che sono fonti chiave di antiossidanti essenziali per la salute cardiovascolare attraverso la riduzione dell’infiammazione e il miglioramento della risposta immunitaria.
L’attività fisica regolare offre benefici simili, ma durante la quarantena la maggior parte degli esercizi all’aperto e delle attività sociali legate al fitness (ad esempio, visite in palestra) sono state vietate, con conseguente riduzione dell’attività fisica.
Il lockdown ha costretto molti a uno stile di vita sedentario, aumentando il tempo trascorso davanti alla televisione o al computer.
La maggior parte della popolazione, in particolare le donne, ha sperimentato comportamenti sedentari accentuati.
Le donne sono state particolarmente colpite dalla pandemia a causa del loro ruolo nell’assistenza familiare (anziani e bambini) e hanno adottato strategie compensative caratterizzate prevalentemente da stili di vita non salutari.
In conclusione, la pandemia di COVID-19 ha fatto emergere situazioni complesse e ha portato a cambiamenti nello stile di vita e dell’ambiente non salutari che probabilmente aumenteranno le malattie cardiovascolari in futuro. È fondamentale attuare strategie di prevenzione per promuovere stili di vita sani. Il rischio cardiovascolare degli individui necessita di una rivalutazione alla luce dei cambiamenti avvenuti durante questa prolungata pandemia.