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Uno stadio che si proponga come edificio multifunzionale deve essere concepito come un meccanismo in grado di “funzionare” perfettamente, garantendo in ogni circostanza la totale separazione dei flussi e delle attività, in modo che la compresenza e la simultaneità degli eventi sia sempre garantita e sicura in ogni circostanza. Pertanto, il suo schema planimetrico deve essere chiaro, gli accessi facilmente individuabili, i deflussi rapidi e, quindi, entrate ed uscite devono risultare ben distribuite e distinte dagli ingressi delle altre attività private compresenti. Ogni sfaccettatura della sagoma accoglie dei flussi diversi individuando quindi utenti delle aree private, come la torre Hotel e le aree commerciali, e gli spettatori dello stadio. L’intero perimetro dell’edificio risulta coronato da un aggetto del corpo di fabbrica soprastante in modo che l’impronta a terra più piccola permetta la realizzazione di un grande portico, che consenta ai fruitori una corretta e sicura circolazione intorno all’edificio al riparo dalla pioggia. Internamente il nuovo stadio di Tirana presenta una originalissima struttura ispirata alle forme del Teatro Romano, dove gli spalti sono la cavea ed il quarto lato dell’hotel rappresenta la grande frons scenae. La “scena del teatro” ospita una piccola tribuna VIP, limitata a 1500 spettatori, sormontati da una grande vetrata longitudinale che ospita una sequenza di Sky-box esclusivi, destinati ad un pubblico selezionato, con al centro la Tribuna Autorità e la Tribuna Stampa secondo le quantità e i posti indicati dalle norme UEFA. Al di sopra degli Sky-box il perimetro di copertura è concluso da un grande muro cieco sul quale campeggia il videowall informativo posto al centro del grande fronte che costituisce il lato retrostante del corridoio distributivo del triplo volume delle aree private retrostanti. Tale inconsueta configurazione, oltre a conferire una particolare “teatralità” allo spazio, consente di utilizzare lo stadio anche per i grandi concerti offrendo la possibilità di installare un grande palco a ridosso di questo lungo muro che ne costituisce il naturale sfondo.