Studio Italo Rota
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Il progetto dei Musei Civici è una “metamorfosi” del concetto di museo che stiamo sperimentando da più di dieci anni, non solo con gli addetti ai lavori ma anche con i cittadini, creando un “museo radicale” tra i più interessanti a livello internazionale.
Una narrazione del patrimonio che ha basi scientifiche ferree, ma che per il visitatore è anche un’esperienza unica, un vero e proprio film in 3D. Il nuovo piano è un percorso cronologico che va alla preistoria al novecento. Ogni periodo è connotato da un registro espositivo differente, che corrisponde a differenti stati d’animo che aiutano il visitatore a proiettarsi nel periodo. L’idea del cambiamento di registro è concepito per rendere la narrazione del percorso senza cadute di attenzione, con un sistema di montaggio ripreso dal cinema, come se fosse un film.
Tutto il percorso è accompagnato dalle opere della collezione di Fotografia Europea. La preistoria ci avvolge in una atmosfera dai colori caldi, con grandi vetrine che ricordano un tunnel del tempo e con animazioni video che rappresentano i luoghi ove sono avvenute le storie del territorio.
Proseguendo entriamo nell’epoca romana, a cui si accede da una vera e propria tenda da accampamento romano; il percorso si apre verso la piazza con una serie di display espositivi architettonici animati da montaggi video che dialogano con le forme della città.
Passando dalla sala dedicata all’Ariosto, entriamo nella sezione Noi e gli Este. Queste grandi sale hanno le pareti rivestite in una speciale carta da parati che cambia nuance in base all’epoca e dialoga con le opere esposte. L’Accademia ci proietta nell’ottocento, con la ricostruzione ideale di uno studio di pittore. Durante la visita troviamo anche la grande vetrina Io sono Museo, con oggetti in dialogo enigmistico con le foto di Olivo Barbieri e la musica dei CCCP.
Infine un white cube a forma di tunnel alla Kubrick ospita un focus dedicato al grande maestro reggiano Luigi Ghirri.