MINISTUDIO ARCHITETTI
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Castello Turcke, storica icona architettonica di Capo S. Chiara a Genova, disegnato da Gino Coppedè nel 1903, è una peculiare versione della villa privata di gusto eclettico, dai molteplici richiami storici al castello medioevale fiorentino; visibile dal mare e nascosto alla vista dalla città, si staglia imperioso sulla scogliera.
L’appartamento, oggetto della completa ristrutturazione, è suddiviso su più livelli e terrazze ed è caratterizzato da viste straordinarie sul mare.
Il progetto di ristrutturazione si muove così su un filo sottile, a cavallo tra la ricerca di uno spazio etereo e contemporaneo e l’intento di valorizzare la storia e l’anima del castello.
La tensione tra questi elementi è il tratto distintivo dell’intervento, che si esplicita attraverso un dialogo tra i materiali preesistenti – concreti, iperdecorativi, massicci- come i mattoni a vista e il travertino, gli infissi e i soffitti disegnati, e quelli nuovi introdotti col progetto, il più possibile luminosi, riflettenti, impalpabili, come i nuovi marmi, calacatta, capraia e frappuccino, le boiserie integrate che nascondono spazi privati e un animo tecnologico, arredi riflettenti e tessuti in velluto che giocano con la luce, modificandosi nell’arco della giornata.
Particolare attenzione è stata rivolta proprio al tema dello specchio, utilizzato in più occasioni come dispositivo per dilatare lo spazio, svelando ciò che non è presente nel campo visivo, ma che diventa visibile solo tramite il riflesso dello specchio, che sia esso il soffitto decorato nel piano del tavolo del soggiorno o il promontorio di Portofino nello specchio della camera principale.
Attraverso lo specchio, infatti, storicamente ricco di significati simbolici, allegoria di vanità e conoscenza, avviene lo sdoppiamento tra il soggetto reale e la sua immagine o il suo doppio.