Cannata & Partners lighting design
S.S. Appia, 7 – 82100 Benevento (BN)
Tel. 0824 363320
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Il racconto di luce per il Villaggio Olimpico di Milano ha tra i suoi obiettivi quello di ricucire l’area di intervento con la città, attraverso un’illuminazione che valorizzi il luogo e diventi utile cerniera con lo spazio urbano circostante.
Essa inoltre nasce con lo spirito di creare una relazione tra la natura e l’uomo, nel caso specifico i giovani, che frequenteranno questi spazi.
L’idea è quella di ottenere una luce accogliente che crei un’esperienza notturna, un cambio di paradigma rispetto al concetto di illuminazione urbana, in cui l’Uomo e il suo benessere sono al centro del progetto.
L’obiettivo è far vivere ai visitatori un’esperienza attraverso la modulazione di diverse intensità luminose che richiamano l’attenzione creando una sensazione di abbraccio, di accoglienza, invitandoli nei luoghi d’ombra a vedere le stelle.
Nella piazza principale, la luce sul perimetro, proveniente dalle panche, crea una guida luminosa, comunica la centralità del parco, valorizza il tema architettonico ed entra in maniera armoniosa nel nuovo tessuto urbano, nell’architettura e nella visione di insieme che il visitatore avrà della piazza. Un racconto composto da diversi elementi luminosi il cui insieme restituisce un’immagine finale avvincente.
La luce è chiamata a svolgere un ruolo attivo nei confronti della salvaguardia ambientale, sviluppando nuovi modelli che rispondono a criteri di sostenibilità.
Questo racconto di luce rappresenta una grande opportunità per sviluppare un cambiamento di paradigma, affrontando il tema dell’illuminazione del villaggio, dell’illuminazione urbana, del risparmio energetico e del controllo dell’inquinamento luminoso bilanciando le richieste della norma con quelle del benessere delle persone che vivono questi luoghi.
Nel progetto si è voluto rispettare la luce nelle sue infinite declinazioni, modulazioni, intensità e cromie, una luce che preservi il piacere dell’atmosfera attraverso la declinazione di un “vocabolario dell’ombra” e della penombra.
Un connubio tra etica ed estetica.