Carsoli
Abruzzo
La storia di Pietrasecca, frazione del Comune di Carsoli, è profondamente legata alla sua posizione geografica: il paese è infatti posto su uno sperone roccioso che si affaccia sulla Piana del Cavaliere, a 908m s.l.m. La posizione suggerisce la scelta strategica dell’antica e fiera popolazione degli Equi di realizzare un centro fortificato di controllo e difesa del territorio.
Nel corso della storia, dopo il dominio romano, la cui presenza è testimoniata da frammenti ceramici e da un’iscrizione funeraria, Pietrasecca ha conosciuto l’alternanza di governo dei Longobardi, dei Franchi e dei Normanni. Il toponimo “Petram Siccam” è citato per la prima volta in un documento del 1074. Nel XV secolo passò dal dominio degli Orsini, conti di Tagliacozzo, alla baronia di Collalto Sabino e alla fine dello stesso secolo ai signori Savelli. Nel 1655 è documentata l’autonomia amministrativa con la presenza dell’Universitas di Pietrasecca, mentre gli ultimi feudatari furono i Caletti.
L’8 dicembre del 1860, a circa due chilometri dal paese, avvenne la cattura del generale legittimista spagnolo José Borjes venuto in Italia per riconquistare il perduto regno borbonico di Francesco Il.
In epoca contemporanea, la progressiva scoperta delle cavità naturali delle Grotte di Pietrasecca ha contribuito a determinare la rivitalizzazione del centro e la valorizzazione turistica del territorio. Ciò è avvenuto soprattutto attraverso l’istituzione nel 1992 da parte della Regione Abruzzo della riserva naturale speciale delle Grotte di Pietrasecca, la prima Riserva europea istituita a tutela di un ambiente ipogeo. La riserva insiste nell’area dei Monti Carseolani. Obiettivo della Riserva è quello di tutelare le peculiarità dell’area carsica, nella quale sono presenti le meravigliose Grotte dell’Ovito e del Cervo. La gestione del parco è del Comune di Carsoli, coadiuvato dall’Università degli studi dell’Aquila e da alcune associazioni speleologiche, tra cui la Società Speleologica Italiana.
Nel corso degli ultimi cinque anni, il Comune di Carsoli ha sostenuto, in modo peculiare tra i giovani delle scuole, l’attività di promozione delle “Grotte di Pietrasecca”, poste all’interno della Riserva Naturale di Pietrasecca, con l’obiettivo di diffondere una cultura di tutela dell’ambiente e del patrimonio naturale in cui è inserita e vive la comunità.
La proposta rivolta ai giovani nasce dall’idea di favorire un percorso di crescita esperienziale attraverso la visita speleoturistica, pensata principalmente come “viaggio nel cuore della terra”, per imparare a conoscerla, amarla e rispettarla nella contemplazione dei suggestivi scenari creati dalla natura in milioni di anni.
I giovani hanno avuto l’opportunità di toccare con mano ed esaminare l’affascinante mondo sotterraneo, uno scrigno che racchiude importanti informazioni sul passato del nostro pianeta. Il progetto si sviluppa attraverso laboratori didattici, allestiti nel nostro centro di educazione ambientale, sito nel cuore dell’abitato di Pietrasecca, che evidenziano il rilevante ruolo della speleologia, della geologia e dell’acqua nelle scienze della terra ed umane. E’ possibile effettuare anche un viaggio virtuale nelle zone più remote della grotta, inaccessibili ai non addetti, grazie all’impiego dei nostri Vr (virtual reality) che il comune ha realizzato insieme ad esperti del settore, per offrire, anche a chi si trova in condizione di disabilità e di difficoltà ad accedervi, un’esperienza a 360°.
I ragazzi hanno avuto modo di conoscere il pianeta compiendo un viaggio di milioni di anni fino ai giorni nostri, nel cuore pulsante della terra, espressione di vita e di speranza di un futuro verso cui guardare con fiducia. I giovani hanno in mano il destino dell’umanità e il nostro progetto è volto a far comprendere loro quanto le azioni di oggi possano influenzare e condizionare la vita futura del nostro pianeta, e a orientare la scelta di percorrere sentieri virtuosi di impegno e collaborazione nella salvaguardia dell’ecosistema in tutte le sue forme (biodiversità, clima).
La formazione, in quest’ottica, permetterà loro di fare scelte consapevoli. L’Italia è stata la prima al mondo a rendere obbligatorio lo studio dell’educazione ambientale nelle scuole. Una decisione all’avanguardia che chiede a tutte le istituzioni di partecipare, con slancio ed entusiasmo, diffondendo la conoscenza del patrimonio inestimabile delle bellezze naturali del nostro Paese.