Corciano
Umbria
Corciano si trova tra Perugia e il lago Trasimeno, sulla cima di un colle a guardia della pianura che collega la Toscana alla valle del Tevere. Il territorio comunale si estende su un’area di 63,8 Kmq occupata prevalentemente dal monte Malbe e presenta caratteristiche morfologiche diverse: da una fascia montuosa e collinare, ricca di olivi e vigneti, che lo separa dall’Alta Val Tiberina, degrada dolcemente verso una zona pianeggiante, solcata dai torrenti Caina e Oscano.
Il Comune custodisce 8 piccoli centri storici, tutti molto curati e mantenuti nella loro antica dimensione; tra questi, Corciano capoluogo, ameno borgo medievale, è il più grande e conosciuto per le sue manifestazioni turistico-culturali. Gli altri 7 borghi si dispongono tutt’intorno a Corciano come a formare un anello di protezione intorno al centro maggiore: Mantignana, Capocavallo, Migiana, Chiugiana, San Mariano, Solomeo e Castelvieto. La genesi degli 8 castelli è da attribuire, infatti, all’esigenza, in età comunale, di abitare in luoghi sicuri, arroccati in posizione d’altura, protetti da mura e poderose torri.
Un turista che visita Corciano, pertanto, non può fare a meno di percorrere il giro della sua cinta fortificata, entrando da Porta Santa Maria, affiancata dal possente torrione circolare, simbolo del paese e fermarsi a godere del vasto panorama circostante.
Sul punto più alto del borgo svetta la torre comunale (sec. XIII); lungo il cammino si incontrano, tra i tanti monumenti, il Palazzo Municipale, antica residenza dei duchi della Corgna, importante famiglia con numerose proprietà tra Perugia e il Trasimeno, il palazzo del Capitano del Contado, un tempo sede del magistrato che amministrava Corciano per conto della dominante Perugia e Piazza Coragino, intitolata al mitico fondatore di Corciano, con il suo antico pozzo. Tra le chiese, la parrocchiale Santa Maria Assunta custodisce due capolavori: l’Assunta dipinta dal Perugino nel 1513 e il Gonfalone di Benedetto Bonfigli datato 1472.
Corciano vanta un importante cuore verde, costituito dai fitti boschi di monte Malbe, Sito di Interesse Comunitario. Il monte è caratterizzato da numerose specie arboree e faunistiche e costituisce la riserva di funghi più varia del perugino. Se la bellezza più impattante è il verde incontaminato dei suoi versanti, la sua peculiarità è però celata nel profondo.
Il rilievo è, infatti, un luogo scrigno di piccoli ma preziosi tesori storico-naturalistici, che conservano inalterate nel tempo la bellezza dell’ambiente e le origini antropiche del territorio: antiche calcinaie e carbonaie, dalle cui ceneri affiorano città faunistiche scavate da tassi e istrici, suggestive doline carsiche ove immergersi nel profumo del muschio, specchi d’acqua custodi di esemplari protetti di Tritone e silenti eremi immersi nel verde sono alcune delle ricchezze che il Malbe al contempo cela e dona a chi si avventura tra i suoi boschi.
Il progetto “ECOrciano: sentieri naturalistici”, finanziato dal Comune tra il 2020 e il 2022, nasce con l’intento di riqualificare e valorizzare la rete escursionistica presente nel monte ma diventata negli anni impraticabile. L’arrivo del Covid con le sue restrizioni ha infatti originato la necessità di spazi aperti forieri di libertà e movimento in sicurezza.
Riportando alla luce non solo i sentieri del Malbe, fruibili a piedi, in bici e a cavallo, ma anche le meraviglie da esso custodite, visibili lungo i percorsi, il progetto crea un’offerta ricchissima sia per la diversità delle tematiche, che vanno dalla natura, alla storia, alla cultura, allo sport, sia per l’ampiezza dei destinatari: dalla comunità locale alle più svariate forme di turismo.
Il monte oggi propone 5 itinerari (segnalati in loco e mappati in gpx/kmz), ognuno caratterizzato da peculiari punti di interesse e uno specifico grado di difficoltà e un “Sentiero Fantastico” dedicato ai bambini e a chi ama scoprire la natura camminando tra immaginazione e realtà, con diverse tappe, aventi ciascuna valenza fantastica e scientifica: Fossa degli Elfi, Radura delle Streghe, Territorio degli Orchi, Villaggio degli Gnomi, Castello delle Fate.
Partendo dalle difficoltà e dai limiti imposti dal Covid, Corciano ha voluto guardare avanti, indirizzando il proprio territorio verso un futuro “positivo” (contro ogni timore del termine), eleggendosi fautore di un cambiamento sia materiale che esperienziale, capace di coniugare out door e tradizioni, immagine perfetta dell’Umbria “cuore verde d’Italia”.