Realmonte
Sicilia
Il Comune di Realmonte deve il suo nome alla casata dei Monreale, duchi di Castrofilippo, e in particolare a don Domenico Monreale che il 4 giugno 1680 acquistò il Diritto di Mero e Misto lmperio sulla zona, ottenendo poi nel 1981 la Licentia fabricandi et populandi. È un piccolo centro abitato della Provincia di Agrigento, da cui dista 16 km. Il suo territorio è prevalentemente collinare e si affaccia sul Mar Mediterraneo.
Il litorale ha una morfologia molto varia che comprende spiagge profonde e tratti di costa caratterizzati da un salto piuttosto rilevante.
ln località costiera “Punta Grande”, diversi scavi archeologici hanno riportato parzialmente alla luce un’antica Villa Romana, oltre parecchi reperti preistorici. L’elemento di maggiore interesse paesaggistico è sicuramente rappresentato dalla Scala dei Turchi, una falesia “viva” di marna dal suggestivo colore bianco che, nel corso dei secoli, è stata modellata dal vento e dalle onde, assumendo la peculiare conformazione ad ampi strati degradanti. È considerata una delle località più ammirate della costa sud-occidentale siciliana. Durante le invasioni moresche che imperversarono nel Cinquecento, costituì probabilmente il principale punto di approdo dei corsari saraceni, erroneamente chiamati dalla popolazione locale turchi, che inerpicandosi su queste scale naturali si sarebbero poi addentrati nel territorio circostante: dalla combinazione di storia e mito nasce quindi il toponimo Scala dei Turchi. Per fronteggiare le frequenti razzie, su alcuni rilievi della zona, tra cui Monterosso e Mente Rossello, furono costruite almeno tre torri di avvistamento e difesa, di cui una, ancora in buono stato, riveste un certo valore storico-architettonico. In contrada “Scavuzzo” è ubicata la miniera di salgemma, una delle più importanti in Sicilia, gestita dalla società “ltalkali”, che ospita la nota Cattedrale di Sale destinata al culto di Santa Barbara, ricavata scolpendo nella roccia forme e figure di pregiata qualità artistica.
Nella notte tra il 7 e l’8 gennaio del 2022, la parete rocciosa della Scala dei Turchi è stata oggetto di un atto vandalico che ha provato a deturparne la rara bellezza. Del materiale rosso è stato sversato sull’area con conseguente danno ingente all’immagine di un luogo che si annovera tra i maggiori simboli, anche mediatici, della provincia di Agrigento, della Sicilia e dell’ltalia intera.
Il fatto ha immediatamente mobilitato il Comune di Realmonte: sul posto si sono recati le Forze dell’Ordine e il Sindaco i quali, ciascuno per proprie competenze, hanno prontamente contattato gli Enti sovraordinati preposti, ovvero il Comando Provinciale dei Carabinieri, la Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Agrigento, l’Assessorato regionale Territorio e Ambiente, la locale Capitaneria di Porto e la Protezione Civile della Regione Siciliana.
Ai lavori di ripristino, autorizzati da un funzionario della Soprintendenza che in loco ha constatato la natura dell’imbrattamento, hanno contribuito altresì il Responsabile di Protezione Civile comunale, componenti dell’Amministrazione comunale, impiegati membri del COC (Centra Operativo Comunale), gli operai nonchè giovani accorsi volontariamente per porre rimedio al barbaro gesto. Questi ultimi sono stati menzionati dall’allora Presidente del Parlamenta Europeo David Sassoli che ne ha esaltato pubblicamente la cura e l’attenzione per l’ambiente e per la bellezza.
Il team di intervento si è subito attivato per fronteggiare la peculiare “emergenza”. L’opera di ripulitura ha richiesto diverse ore: accertata la composizione della sostanza, riconducibile a ossido di ferro in polvere, non inquinante, si è provveduto a rimuovere, con l’ausilio di una pompa sommersa, tubazioni, stracci e acqua marina, le macchie che non hanno fortunatamente comportato alcun tipo di deturpamento permanente.
L’evento, che ha riscosso una partecipazione straordinaria e un grande risalto nella stampa nazionale ed estera, ha messo in luce il senso del dovere e responsabilità che ha contraddistinto i dipendenti comunali, le autorità, i semplici cittadini e che rappresentano senza dubbio un vanto per la comunità realmontina. Ciò ha permesso di restituire alla godibilità della collettività, in tempi brevissimi, un importante monumento naturale di interesse naturalistico, culturale e turistico, luogo del cuore FAI e candidato a diventare bene patrimonio UNESCO. Il sindaco, avv. Santina Lattuca, con l’Amministrazione comunale ha poi conferito attestati di merito e onorificenze per l’ottimo lavoro svolto.