Statte
Puglia
Il territorio di Statte comprende la parte più settentrionale della piana tarantina ed è esteso sino ai primi gradini del cosiddetto Anfiteatro Murgiano, in un’area caratterizzata dall’alternanza di pianori e salti di quota sino a circa 200 m sul livello del mare.
Il carattere geomorfologico peculiare è costituito dalle numerose incisioni che la lunga azione dei corsi d’acqua ha creato nei banchi di roccia calcarea, tra le quali le più significative per dimensione e valenza paesaggistica sono la Gravine di Leucaspide e Mazzaracchio, senza tuttavia dimenticare la fittissima serie di “lame” e canali minori che interessa praticamente l’intero territorio comunale.
Fuori dal centro abitato vaste estensioni di macchia mediterranea e pineta impegnano le zone meno adatte alle coltivazioni agricole (comprese gravine, lame e canali); nelle altre aree prevalgono estesi oliveti (anche di origine secolare), vigneti, agrumeti, mandorleti ed altre colture.
Il centro urbano di Statte ha origine relativamente recente, sebbene nel territorio comunale siano molto frequenti le testimonianze di presenza umana a partire dalla preistoria (in particolare le aree dolmeniche di San Giovanni e Accetta Piccola).
L’abitato ha origine da un casale feudale che impegnava il Canale della Zingara, una modesta gravina che oggi costituisce il cuore del centro storico; in corrispondenza di questo casale, che conosce una fase di abbandono tra XVI e XVII secolo, inizia a svilupparsi dalla fine del XVII secolo un centro rurale legato alla ripresa delle attività agricole e pastorali. Il feudo è acquisito nel 1730 dalla famiglia Blasi di Martina Franca, con la quale si avvia una fase di sviluppo economico ed edilizio che porta, nel corso del XIX secolo, alla formazione di un vero e proprio centro urbano, in continua espansione grazie anche alla realizzazione di numerose ville e villini di pertinenza delle classi agiate tarantine, per le quali Statte rappresentava un ideale luogo di riposo e villeggiatura.
Nel 1993 un referendum sancisce l’autonomia comunale e Statte diventa così il più giovane Comune della Provincia di Taranto.
Il progetto promuove e accompagna la nascita di una forte identità territoriale attraverso un approccio integrato che valorizza le radici storiche, ovvero l’agricoltura, storia come fattore competitivo a livello economico, sociale e produttivo, attraverso la conoscenza dello stato di qualità dei terreni. Conoscere per decidere. Il Comune di Statte e il CNR – IRSA hanno eseguito le attività previste dall’intervento di “Indagini integrative di caratterizzazione finalizzata alla comprensione degli aspetti ambientali e sanitari significativi e valutazione del rischio per le aree agricole”.
Le aree sono quelle nelle quali il suolo superficiale ha mostrato tenori di diossine e PCB -DL superiori al limite pari a 4 ngTE/kg ed inferiori alle CSC di pari a 10 ngTE/kg, coincidente con la CSR determinata con l’Analisi di rischio (AdR), condotta per tutte le aree ricadenti nell’Area Vasta risultate potenzialmente contaminate a valle dell’esecuzione PdC approvato ed eseguito.
Il limite ISS-ISPRA pari a 4 ngTE/kg per microinquinanti organici nei suoli agricoli è un valore di concentrazione di attenzione oltre il quale si deve considerare la necessità di elaborare una valutazione del rischio sanitario di esposizione al consumo di prodotti agricoli e zootecnici provenienti da tali aree.
I contaminanti di interesse da indagare nelle cinque aree in oggetto sono Diossine e PCB-DL e, considerando che anche i metalli possono bio accumularsi nelle piante e nei prodotti agro alimentari, si è definito di cercare metalli pesanti quali As, Be,Cd, Hg Pb,Zn,Cr,Cu e IPA.Nel terzo trim 2022 sono state condotte le valutazione della potenziale contaminazione da microinquinanti organici (sommatoria diossine e PCB dl).
A luglio 2022 è stata condotta un’attività di sopralluogo delle sub-aree omogenee, le cui analisi avevano rilevato superamenti dei microinquinanti organici nei campioni di suolo composito, per la pianificazione delle attività di campionamento dei prodotti vegetali ivi presenti.
I dati di laboratorio hanno evidenziato valori delle concentrazioni di PCDD+ PCB dl eccedenti i limiti del D.M. n.46/19 che oscillano tra il minimo pari a 11,55 ng/kg s.s. ed il massimo pari a 94,61 ng/kg s.s. I superamenti di PCDD+ PCB dl riscontrati sono n.29 su n.108 campioni analizzati (ca. 27%). Tutti gli altri analiti ricercati sono risultati conformi ai limiti normativi per le aree agricole.