Paolo Portoghesi
Via Cadorna, 59 – 01030 – Calcata
Tel. 0761 596059
paoporto@tin.it
Nel 2012 il Centro di ricerca oncologica di Aviano bandì un concorso per la costruzione di un campus destinato ad accogliere studenti di corsi di specializzazione. Al vincitore del concorso, architetto Paolo Portoghesi, venne affidata la progettazione definitiva poi tradotta dall’Arch. Luigi Girardi in un progetto esecutivo
Primo esempio italiano del genere in ambito pubblico-oncologico, il campus del CRO di Aviano costituisce un investimento complessivo di circa 6,5 milioni di euro che proietta l’Istituto Nazionale Tumori in una dimensione internazionale. Questa struttura porta l’offerta di spazi di lavoro e ricettivo-didattici del CRO alla pari con i principali centri di ricerca e formazione del settore, facendosi punto di riferimento e snodo delle collaborazioni con il mondo degli IRCCS, della ricerca e accademico, ma anche del lavoro e dell’industria, nonché polo attrattivo per i giovani ricercatori, sia per quanto riguarda l’Italia che l’estero. Il progetto coinvolge un’area di circa 38.000 mq, di cui 2.331 mq occupati dal fabbricato principale, per una superficie lorda calpestabile di 3.376 mq.
L’edificio è stato studiato, in difformità rispetto alla architettura del C.R.O. per dare agli studenti l una occasione per avvicinarsi ai valori della comunità locale, e alla bellezza del luogo. Per questo , pur adottando tecniche costruttive attuali l’edificio adotta caratteri salienti della tradizione architettonica friulana come il paramento in pietra locale, le capriate e le ringhiere di legno. Ma è soprattutto nella spazialità organica che si esprime la consonanza con lo spirito della architettura contadina e con l’armonioso paesaggio delle montagne che fa da sfondo alla immagine orizzontale del campus.
“Il Campus – ha scritto Portoghesi – crea un sistema spaziale raccolto intorno a una corte interna, simile alle corti avianesi, per dar loro il valore di una “casa” della ricerca, e quindi un insieme di spazi chiusi ed aperti in scala umana dominati dalla dolcezza del paesaggio e ispirati dalla volontà di esprimere nei caratteri ambientali quell’esigenza di solidarietà umana, di comprensione reciproca , di sobrietà e di tolleranza che dovrebbe caratterizzare un luogo in cui una comunità si adopera per alleviare le sofferenze degli altri e vincere un male tra i più difficili da curare.” La mediazione tra l’obiettivo di un inserimento paesaggistico armonioso e le fondamentali esigenze contemporanee sui temi della sicurezza e del risparmio energetico si svolge a livello strutturale, tecnologico e di scelta e trattamento dei materiali. Sotto la rasatura pigmentata e i rivestimenti in pietra, la struttura prefabbricata rispetta i più aggiornati criteri antisismici. L’edificio è dotato di cappotto, spessori e isolamenti, infissi e serramenti a bassa trasmittanza e con dispositivi di regolazione automatica del sistema di condizionamento in base all’utilizzo, e in generale di un involucro atto a garantire l’inerzia termica, la coibenza e l’equilibrio igrometrico del complesso. Un sistema di riutilizzo delle acque grigie e meteoriche garantisce un risparmio fino al 70% di acqua potabile. Lo sfruttamento dell’esposizione al sole e il posizionamento dei locali sulla base della funzione completano l’efficientamento dell’edificio, rientrante in classe energetica A.
Il manufatto presenta tre corpi di fabbrica organizzati attorno a una corte centrale a formare una pianta a delta. Gli ambienti sono così distribuiti:
– Corpo centrale, a tre piani: reception e alloggi. Sono state realizzate 5 camere singole, 20 doppie e 6 mini-alloggi composti da zona bagno più soggiorno-cucina, per un totale di 57 posti letto. Un dispositivo automatico di sicurezza apre la serratura a badge delle camere in caso di mancanza di corrente elettrica.
– Ala Est, a un solo piano: spazi comuni di servizio (mensa, lavanderia, locali tecnici, zona fitness).
– Ala Sud, a un solo piano: area didattica.
La parte centrale del pianterreno, che collega strutturalmente i tre diversi organismi, individua spazi che costituiscono un raccordo funzionale per le attività previste nell’edificio: sala riunioni, soggiorno, esposizione, uffici, biblioteca.