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Il nuovo Ponte sul Polcevera rappresenta un nodo fondamentale per le connessioni stradali ed i trasporti di Genova, della Liguria e del territorio italiano. In seguito al crollo del ponte Morandi avvenuto il 14 agosto 2018, la sua rapida ricostruzione si pone l’obbiettivo di diventare un modello per il rinnovo e l’adeguamento delle infrastrutture italiane con un alto significato sociale, economico e strategico.
Il nuovo viadotto, attraversando l’area antropizzata della Val Polcevera, assume il carattere di un “ponte urbano”. Questa condizione ha caratterizzato la progettazione rendendola attenta non solo all’infrastruttura in sé ma anche alla forte relazione con il contesto circostante.
Il nuovo Ponte sul Polcevera si poggia al suolo tramite snelle pile in cemento armato a sezione ellittica di 4 metri per 9,5 metri, ed è sorretto da 18 pile con un passo costante di 50 metri (ad eccezione delle tre campate centrali) che, attraversando il torrente e le aree ferroviarie, hanno un passo di 100 metri. Il viadotto ha una sezione curva, alta complessivamente 4.80 metri in mezzeria, realizzata con una struttura mista acciaio-calcestruzzo. La parte in acciaio dell’impalcato è costituita da tre conci trasversali, realizzati con lamiere di differenti spessori. Lungo entrambi i lati del ponte è presente la barriera protettiva anticaduta ed antivento alta 2.50 metri. Un altro elemento caratterizzante è la presenza di pannelli fotovoltaici posti sul bordo dell’impalcato per tutto il suo sviluppo. La captazione della luce solare tramite i pannelli permette al ponte di produrre l’energia necessaria per il funzionamento notturno e diurno di tutti i suoi sistemi, come l’illuminazione, la sensoristica e gli impianti.