PEI ENGINEERING
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L’intervento è situato nel quartiere di Prati, caratterizzata da un’edilizia a sviluppo puntiforme, comunque vincolata al rispetto della quinta stradale e occupa uno degli isolati posti tra Viale Giulio Cesare e Via Cola di Rienzo, nella parte più vicina al Tevere.
L’intera area, in gran parte riferibile all’edificio preesistente, ha una consistenza di circa 2.500 mq. di cui, gli 800 oggetto dell’intervento erano, originariamente, occupati da una tettoia realizzata in profili metallici e pannelli di cemento – amianto.
Sulle logiche che hanno informato la progettazione, per ciò che attiene all’inserimento di questa pertinenza nella morfologia urbana di questa parte di città, le scelte operate, sono state informate dal risultato di una attenta mediazione tra la vocazione che suggerisce il “luogo” e la specifica normativa di “tessuto” indicata dal vigente PRG.
Il nuovo edificio, si sviluppa su due livelli, per una superficie fuori terra pari a 500 mq circa e si configura come un volume autonomo, che rispetta l’allineamento su Via Pompeo Magno ove, in piena autonomia compositiva, una “quinta verde” denuncia la discontinuità e la contemporaneità del progetto.
Il volume architettonico è stato configurato come un contenitore geometrico, in cui, l’involucro delle funzioni principali, nella parte rivolta verso l’ingresso dell’edificio preesistente, è stato realizzato con superfici vetrate, mentre gli ambienti destinati ai servizi o a funzioni tecniche, posti sul retro, sono chiusi con una parete interamente rifinita con doghe di larice, così da liberare le bucature degli spazi tecnici e di servizio, da ogni logica riferita alla metrica del prospetto.
I due livelli fuori terra sono occupati, al piano terreno, in continuità visiva e funzionale con lo spazio esterno dedicato alla sosta degli studenti, da una caffetteria e da uno spazio-studio.
Al piano primo, in un ambiente aperto a future diverse configurazioni, consentite dall’utilizzo di pareti mobili, oltre agli uffici, sono state allocate una sala riunioni ed uno spazio dedicato all’attesa.
I due piani interrati sono stati dedicati al parcamento di vetture.
La facciata su strada che, come detto, definisce la quinta stradale dell’isolato, recupera la memoria della parete verde che, originariamente, era costituita da una coltura di edera, che aveva inglobato le recinzioni poste sul limite del lotto.
Questa facciata verde è stata realizzata con un sistema che ne consente una facile manutenzione ed è dotata di un impianto di recupero della poca acqua irrigua necessaria.
Una finitura di profilati di corten definisce il limite di questo prospetto su strada, ove i profili degli infissi sono stati realizzati nello stesso materiale.
Le facciate interne frontistanti l’edificio principale, sono trasparenti al piano terreno e, al piano primo, protette da una loggia sviluppata su due lati ove si affacciano tutti gli ambienti che ospitano gli uffici dei docenti, in osmosi tra spazi aperti e chiusi.