Studio Baietto Battiato Bianco architetti associati
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A Torino, gli edifici della costruzione ottocentesca della città definiscono una maglia urbana di grande qualità e forte connotazione architettonico-insediativa: trame ortogonali, di isolati e corti, scandite da eleganti impaginati di facciata caratterizzano le principali vie e gli isolati intorno al centro storico.
L’isolato compreso fra via Alfieri, via San Francesco d’Assisi e via Prati, “Corte Alfieri”, è uno di quelli dove emergono ancora i caratteri architettonici e insediativi propri della città storica. Il progetto ha affrontato il recupero dell’architettura e la trasformazione d’uso da terziario a residenza.
La collocazione privilegiata, all’interno del tessuto ottocentesco della città, e la qualità dell’edificio hanno suggerito un approccio conservativo nel rispetto dei caratteri dell’architettura; il progetto guarda con favore l’esistente e ricerca i segni da riproporre nella trasformazione attraverso un processo di interpretazioni che ne legittimino le scelte e le soluzioni. Ha così preso forma un disegno che assume come principio la valorizzazione dell’organismo edilizio esistente, rispetto ai suoi caratteri costitutivi, rispetto alla sostenibilità della trasformazione, con un’attenzione alla qualità dello spazio, prima della massimizzazione delle superfici. L’intervento ha restituito all’architettura l’originaria destinazione, con la realizzazione di circa settanta unità abitative, distribuite sui quattro lati dell’impianto. Uno dei temi progettuali più sentiti è stato il ridisegno dello spazio interno centrale che reinterpreta la corte ottocentesca in una chiave scenica: da spazio introverso e privo di caratteri distintivi, la corte ha assunto il ruolo di fulcro del nuovo intervento, un palcoscenico su cui si affacciano le balconate di un teatro; il sipario aperto è rappresentato da un sistema di bacchette verticali metalliche che si infittiscono negli angoli della corte.