Colle delle 100 Bottiglie
Via Galli Tassi, 82 – 55100 – Lucca
Tel. 3924636248
info@colledelle100bottiglie.com
www.colledelle100bottiglie.com
Da quello che era un hobby nasce sulle colline di Lucca nel 2014 per una serie di circostanze davvero sorprendenti Il Colle delle 100 Bottiglie. Quell’ anno l’attuale titolare , Roberto Giovanni Nannini, decide di abbandonare l’ azienda di famiglia impegnata nel commercio di prodotti medicali per dedicarsi a tempo pieno alla produzione di vino ed olio quando viene a conoscenza di un bando europeo che offre l’ opportunità di importanti finanziamenti a fondo perduto alle giovani imprese agricole.
La passione e le conoscenze in campo vitivinicolo e olivicolo le aveva esercitate e apprese negli anni precedenti conducendo il piccolo vigneto e l’ oliveto di famiglia, piccolo vigneto antico e prezioso sulle colline a nord della città che rischiò di scomparire per la volontà del padre Norberto di espiantarlo e sostituirlo con meno “esigenti” olivi, stanco delle troppe cure e delle spese che un vigneto impone diversamente da un oliveto. Roberto si oppose, conscio che per quel gesto con il piccolo vigneto si sarebbe cancellato per sempre un pezzettino di storia gloriosa del il vino della Lucchesia, il “famoso” vino della Maolina e forse perse per sempre cultivar uniche. Da quel momento un susseguirsi di opportunità regalarono l’ occasione di acquisire nuovi terreni vicinali semi-abbandonati. Il cuore fu buttato oltre l’ ostacolo e furono poste le basi per pensare in futuro alla creazione di un azienda agricola.
“dum volo deligo” ossia in volo colgo, in ricordo di quelle occasioni e altre ancora colte è diventato il motto aziendale e il merlo con il chicco in bocca del logo ne è il simbolo, simbolo ispirato alla visione di un merlo che anni addietro Roberto vide staccare un acino da un grappolo d’uva nel vigneto di casa.
L’ azienda ora chiedeva solo di partire e voleva un nome. Non avrebbe dovuto essere un nome altisonante o ispirato a una falsa nobiltà che non esisteva. Un’altra circostanza sorprendente venne in aiuto.
I primi tre filari piantati nel terreno dove sorse la cantina erano stati ottenuti moltiplicando vecchie viti regalate da due anziani contadini Guido e Giuseppe Cozzoli , conduttori di uno dei vigneti più belli di Lucca che dava un tempo il vino più famoso delle nostre colline , il Segale. Viti particolari, uniche, che come loro mi dissero per il loro vino erano come il pepe nell’ arrosto. I tre filari erano circa 100 viti e per chi non sa di vino, una vite da circa una bottiglia di vino se se ne vuol far di buono senza badare alla quantità che come si sa è nemica della qualità. Ecco quei primi tre filari suggerirono il nome : Colle delle 100 Bottiglie.
Qualche anno dopo, come un cerchio magico che si chiude, viene offerto quel vigneto, a chi non aveva ancora terminato la cantina! Quello che sarebbe diventato l’ enologo del Colle delle 100 bottiglie lo propone a Roberto intuendo in lui una passione degna di questo affidamento prezioso. Un’altra occasione da cogliere al volo anche se questo terreno dista dall’ azienda mezz’ ora di auto.
Purtroppo anche questo come gli altri terreni versa in cattivo stato causa l’ incuria, ma il lavoro per restituire alla bellezza e al prestigio di un tempo vigneti caduti in disgrazia è il lavoro più entusiasmante per l’ azienda.
Recupero all’ abbandono, non omologazione, valorizzazione del terroir nel rispetto del passato sono le stelle polari della filosofia dell’ azienda che sposa immediatamente la scelta biologica per la realizzazione di vini naturali fatti con fermentazioni spontanee. Insomma un progetto organico che non tralascia alcun aspetto per offrire prodotti assolutamente in linea con la tradizione di un territorio a rischio di abbandono.
Un territorio ricchissimo di biodiversità, certificata in vigna da un recente studio ampelografico che censisce in poco piu’ di cinque ettari circa 40 cultivar di viti di cui alcune sconosciute. Su due varietà ritenute particolarmente interessanti, un indagine dei dna certifica che sono assolutamente uniche e non imparentabili con altre 4000 presenti nella banca dati dell’ Istituto Ampelografico di Montpellier cui è stato affidato il confronto.
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