ALBERTO IZZO & PARTNERS
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Il parco archeologico della città di Nola, è il risultato di un percorso originato da recenti ritrovamenti archeologici, occorsi durante gli scavi per la costruzione di un parcheggio interrato in un sito al margine orientale del centro storico della cittadina campana.
L’area ricade in una parte urbana densamente ricostruita nel secondo dopoguerra, di scarsa qualità urbana ed architettonica, intorno ad alcune significative preesistenze storiche di cui oggi è superstite solo un complesso settecentesco, il cosiddetto Palazzo Piccolo Marchese della Schiava.
Il progetto del parco è essenzialmente un progetto di suolo.
Piani degradanti, podi e terrazzamenti consentono di conquistare diverse posizioni da cui godere lo spazio del parco potendone meglio apprezzare la configurazione geometrica complessiva e quella relativa alla disposizione dei reperti ed alla trama dei materiali.
Con un’economia di mezzi e di forme è stata predisposta una ricca esperienza percettiva che rende i reperti elementi integranti e protagonisti del parco e, quindi, della scena urbana.
L’edificio dell’Antiquarium si struttura come soglia tra la città ed il parco.
Si insedia in adiacenza al puntone angolare delle murazioni, a dare risalto e presenza alle antiche mura ed allo stesso tempo a disegnare lo spazio urbano intorno al parco, creando piccoli slarghi ed affacci, riqualificando così l’ambiente urbano circostante.
Il volume viene articolato da due quote altimetriche: il piano della città e quello archeologico e da due coperture: una piana a protezione della loggia di ingresso ed una inclinata in relazione e tensione con la scarpa verde di raccordo tra i due piani.
Tra il parco archeologico ed il palazzo nobiliare trova collocazione un giardino con parcheggio.
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