LUCA PERALTA STUDIO
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“Terra Madre” è il progetto vincitore del concorso di progettazione per la realizzazione di una scuola materna.
L’innovativo impianto planimetrico della scuola è caratterizzato da uno schema che alterna spazi serviti e di servizio definiti da muri paralleli.
Quest’ultimo è intercettato da un sistema fluido: un corridoio anulare che definisce l’ingresso principale e abbracciando la corte interna, collega e lega tutte le funzioni interne ed esterne.
Il progetto evoca un legame profondo, metaforico ed estetico con la Madre Terra.
Nella corte centrale, una vera e propria aula all’aperto, a forma di grembo materno, sono piantumate essenze tipiche del paesaggio locale. In modo simile il giardino perimetrale prevede piccoli orti, alberi da frutta e vivai dove i piccoli utenti possono imparare come frutta, verdura e ortaggi vengono coltivati.
A rafforzare la spiccata sensibilità ambientale del progetto, si è previsto un uso estensivo di materiali sostenibili e di sistemi passivi che consentono di ridurre il fabbisogno energetico sia nella costruzione che nella gestione dell’opera.
Tra questi ultimi bisogna sicuramente citare: il corretto orientamento dell’edificio e dei singoli ambienti, la peculiare forma dell’edificio e la presenza della corte aperta centrale che favorisce l’illuminazione e la ventilazione, i pacchetti di isolamento molto prestazionali dell’involucro esterno, l’utilizzo di vetri camera e a controllo solare, la presenza di pergolati in legno per ridurre l’irraggiamento sulle ampie vetrate.
Tutto ciò unitamente all’utilizzo di lampade a LED sia nella scuola che nella piazza, all’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili ha consentito di raggiungere l’importante obiettivo di nZEB “Edificio ad Energia Quasi Zero”.
In particolare sono presenti e ben integrati con la copertura circa 40KW di pannelli fotovoltaici che consentono di produrre l’energia per il funzionamento della scuola.
Grazie inoltre all’innovativo utilizzo di circa 30KW di batterie di accumulo è possibile l’autoconsumo dell’energia prodotta in eccesso, che può così essere riutilizzata nei giorni di maltempo e nelle ore notturne per illuminare la scuola, il giardino di pertinenza, la piazza e le strade adiacenti.
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