PIERLUIGI CERRI STUDIO
Milano info@cerriarchitetti.com
Il Redesign della facciata landside dell’aeroporto di Milano Linate
Oggi l’edificio aeroportuale si presenta come una struttura dagli elementi costruttivi esausti e dalla composizione architettonica confusa, un edificio di cui è difficile definire la destinazione d’uso per l’eccessiva sovrapposizione di funzioni, non ultima quella di Reklame Architektur per l’eccessivo impiego di comunicati commerciali che ricoprono la sua struttura e, anche, per il disordine dei numerosi veicoli che l’attraversano o parcheggiano, e per una sgradevole penombra cui sono immersi i due piani dell’edificio, per via del complicato disegno delle pensiline che una lettura della sezione dello stato di fatto consente di notare.
Il progetto si fonda su due regole che definiscono la riconoscibilità.
Precisione
Il progetto dev’essere costruito con il massimo di economia di mezzi tecnici ed espressivi per rapporto alla necessità e alla funzione.
Semplicità
Il progetto fa della semplicità la sua misura. È unitario, omogeneo e tutte le ragioni che lo compongono sono in relazione fra di loro.
La nuova sezione di progetto ricolloca una pensilina costituita da una struttura metallica vetrata a protezione del piano partenze, concepita in modo da filtrare i raggi infrarossi e l’effetto serra per consentire una completa luminosità diurna dell’area protetta.
La leggerezza e l’attenuato ingombro visivo nella nuova pensilina consentono di mettere in luce l’intero disegno della nuova facciata concepita per sottrazione di elementi invasivi.
La facciata è resa uniforme e riordinata nei suoi elementi costruttivi, spesso frutto di sovrapposizioni precedenti, con un sistema di rivestimento che prevede l’applicazione a secco, sulla superficie esterna dell’edificio, di pannelli di materiale acrilico con carica minerale pigmentati in spessore, le cui proprietà sono l’eccellente resistenza alle aggressioni climatiche, ottima reazione al fuoco, facile manutenzione, resistenza agli atti di vandalismo e ai graffiti
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