Fubine Monferrato
Piazza Cristoforo Colombo, n. 11 – 15043 – Fubine Monferrato
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Fubine, che può essere considerato a tutti gli effetti la porta del Basso Monferrato, sembra ricondurre il suo nome all’antica parola “fibulinae” (fibbie) con riferimento ad una pregevole e antica attività artigianale locale. Il primo nucleo abitativo sorse verosimilmente in tarda età romana (IV-V sec. d.C.) lungo una strada secondaria, a circa metà strada tra Altavilla e Felizzano. La prima attestazione ufficiale dell’esistenza di Fubine è contenuta in un diploma del 26 gennaio 1041, con cui l’imperatore Enrico III di Franconia assegna a Pietro II vescovo-conte di Asti il possesso del luogo e di altri castelli posti al confine tra la marca Arduinica e quella Aleramica. La storia medievale e moderna del borgo si colloca sullo sfondo delle complicate vicende del Basso Monferrato, nel pieno delle contese territoriali che videro dapprima il protagonismo dei Marchesi di Monferrato e degli abitanti di Alessandria e successivamente di Francesi e Spagnoli (Fubine venne saccheggiato dai Lanzichenecchi nel 1527 e nel 1628 e subì la guerra di successione di Mantova e Monferrato). Nel 1708 Fubine passò sotto il dominio di Casa Savoia. La vocazione agricola del luogo ne ha fatto un’importante comunità contadina caratterizzata da un’attività vinicola estesa già nel Settecento (periodo a cui risalgono i primi Infernot). Solo in un territorio in cui il vino è identità e cultura si possono trovare questi tesori nascosti riconosciuti come patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco nel 2014.
I paesaggi vitivinicoli del Monferrato, con le loro antiche e profonde “cantine”, chiamate infernot, scavate dall’uomo nei secoli passati durante le fredde stagioni invernali e modellate dalla passione per il vino, sono stati inseriti nella lista del Patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO. Gli infernot sono icone di un territorio famoso per la sua sapiente coltivazione della vite e costituiscono preziose eredità della tradizione contadina. Sono ricavati sotto le tipiche abitazioni monferrine come appendici delle cantine a partire dai primi decenni del ‘700 per arrivare agli esemplari più “recenti” databili a inizio ‘900. Grazie alle particolari caratteristiche geologiche proprie del sottosuolo del Basso Monferrato, volgarmente detto “tufo”, queste cavità ipogee mantengono temperatura e umidità costanti durante tutto il corso dell’anno. Fubine Monferrato conta più di cinquanta infernot ufficialmente censiti, si tratta della più alta concentrazione riscontrabile in tutto il territorio monferrino, alcuni dei quali sono tra i più spettacolari di tutto il sito Unesco. Proprio qui a Fubine Monferrato, attraverso un attento progetto di valorizzazione del territorio, sono stati recuperati sotto il palazzo del Comune due ulteriori infernot di pregevole importanza architettonica: Gli Infernot degli Angeli, aperti per visite durante tutto l’anno. Per valorizzare ulteriormente e tutelare questa unicità paesaggistica e culturale e renderla costantemente fruibile a tutti l’Amministrazione comunale ha intrapreso diversi progetti, il primo dei quali è la realizzazione e successiva apertura al pubblico dell’Ufficio Turistico proprio nei locali attigui a dove si trova l’infernot del comune. Per tutelare il paesaggio, con una particolare attenzione rivolta al patrimonio edilizio, storico e tradizionale, verranno realizzate ulteriori attività tese alla salvaguardia del territorio per far emergere e valorizzare le tipicità che lo rendono unico ed invidiato in tutto il mondo.